Un personale di otto uomini per portare avanti le opere “ordinarie”, leggasi manutenzione delle strade urbane e extraurbane, degli immobili comunali e delle scuole di proprietà (a riguardo, la novità è la ratifica di specifici accordi quadro). Lo stesso personale di otto uomini per affrontare i lavori pubblici strategici (alcuni già aperti e altri da appaltare nelle prossime settimane) e quelli imminenti del Piano nazionale di ripresa e resilienza – Pnrr – di cui, almeno quelli riguardanti le scuole, dovranno essere messi in gara non più tardi di aprile. Otto dipendenti, allora, (un geometra, tre ingegneri, quattro amministrativi) per portare avanti l’Ufficio tecnico del Comune di Bitonto e con cui, molto spesso, si dà anche una mano al settore che si occupa di gare e appalti. Poche, pochissime, vista la mole che c’è da sostenere.
«Abbiamo il personale ridotto all’osso – spiega il responsabile del Servizio, Paolo Dellorusso – e, nonostante questo, svolgiamo un lavoro incredibile vista la quantità di cantieri aperti in città e perciò le critiche che spesso sentiamo sono ingenerose. In quattro anni il numero del personale si è ridotto della metà. Come responsabile del Servizio, ho chiesto otto nuove risorse ma non sono arrivate e a tutto questo si deve aggiungere che Bitonto è uno dei pochissimi comuni che non ha personale ad hoc solo per le opere del Pnrr. Dobbiamo ammetterlo: c’è il rischio che possiamo perdere qualche finanziamento, non solo quelli da intercettare ma anche quelli già presi». Sulle maestranze esclusive per il Pnrr, c’è da dire che, in base a una graduatoria nazionale, a Bitonto erano state assegnate tre risorse, di cui una proprio ai Lavori pubblici. È successo, però, che dopo poco più di un mese si sia dimesso causa concorso vinto in Regione. L’altro (l’unico) è in servizio al servizio Urbanistica e il terzo (un siciliano) non si è mai presentato a Palazzo Gentile. Ci sarebbe l’alternativa – spiegano dal Comune – di poter prendere gente esterna con un contratto part-time di 150 ore annue, ma prima andrebbe redatto un regolamento apposito che richiederebbe molto tempo.
«La questione è difficile – sottolinea l’assessore al Personale, Cosimo Bonasia – e il Piano del fabbisogno è legato a un corretto rapporto tra entrate e uscite. Nel 2022 ci siamo concentrati sul concorso per i vigili urbani e comunque sono arrivate 20 figure nuove (ma altre sono andate in pensione, ndr) e quest’anno, innanzitutto, ci stiamo adeguando al Piano integrato di attività e organizzazione (Piao) e attendiamo approvazione del Bilancio di previsione».