I “barbieri-cerusici”, abilitati da una licenza rilasciata dal “Protomedico” ad esercitare la bassa chirurgia, erano tra quelli che potevano ed avevano la pretesa di guarire gli ammalati da particolari affezioni.
Essi avevano la facoltà di radere la barba e nello stesso tempo di cavare i denti e di “salassare”, dal latino sa(nguinem) laxare = far scorrere il sangue. Trentasette erano le vene superficiali che permettevano la possibilità di salassare un individuo, abitualmente si preferivano sempre quelle classiche del braccio, all’altezza della piega del gomito, la cefalica per la sua nettezza di visibilità e volume ampio.
Quando questi erano insufficienti si ricorreva a quelle della mano o in ultima possibilità a quelle del piede.
Il salasso è stato per secoli un rimedio medico di grande successo. In passato anche detto “flebotomia”, era una pratica medica diffusa nell’antichità fino alla fine dell’Ottocento, consistente nel prelevare quantità spesso considerevoli di sangue da un paziente al fine di ridurre il volume di sangue in circolazione. Tale prelievo avveniva tramite l’incisione di vasi sanguigni o applicando sanguisughe.
In assenza di altri trattamenti, il salasso è effettivamente benefico in alcune circostanze, tra cui il sovraccarico di fluido per insufficienza cardiaca, ed anche la semplice ipertensione. In altri casi, come quelli che causano una agitazione nel paziente, la riduzione di pressione sanguigna potrebbe apparire benefica, ma solo a causa dell’effetto sedativo.
Consultando l’Annuario Storico Statistico Commerciale di Bari e Provincia, redatto a cura e spese di Domenico Mele di Gaetano (1882-1883 – Bari – Stabilimento tipografico F. Petruzzelli e Figli), apprendiamo alla fine dell’Ottocento nella nostra amata Bitonto vi erano ben 11 “Salassatori”:
De Celio Francesco, via Mercanti 24; De Celio Vincenzo, via Mercanti 24; Garofalo Pasquale, Piazza Plebiscito 63; Garofalo Vito, via Mercanti 11; Gentile Raffaele, via della Corte 13; Leccese Gaetano, piazza Cavour 48; Noviello Serio, Piazza Cavour 48; Olivia Nicola, via Mercanti 68; Scarafaggi Arcangelo, Piazza Cavour 1; Sciavelli Giuseppe, strada S. Barbara 28; Somma Vincenzo, Piazza Cavour 27.