DI DAMIANO MAGGIO, SOCIOLOGO
L’obiettivo 11 dell’Agenda 2030 per uno sviluppo sostenibile, recita: Rendere le città e gli insediamenti umani inclusivi, sicuri, resilienti e sostenibili! Viviamo un’epoca di grandi cambiamenti a livello globale. La finanza domina sulla politica e l’economia, la disoccupazione aumenta, il lavoro si è precarizzato, le guerre e la fame obbligano migliaia di persone a lasciare i loro paesi e a mettere la loro vita nella mani di cinici e spietati trafficanti di uomini, anche perché i paesi dell’Unione Europea si sono dimostrati sinora incapaci di promuovere una politica condivisa di governo e di controllo dei flussi migratori. Il tema della sicurezza è sempre più all’ordine del giorno.
Vivere e sentirsi sicuri nelle proprie case e nella propria città è un diritto di tutti i cittadini. L’Italia, secondo le più recenti statistiche ufficiali è uno dei Paesi più sicuri al mondo ma al contrario i cittadini percepiscono la loro esistenza insicura. Tutto questo produce paura e rabbia. In provincia di Bari, poi, oltre che della criminalità diffusa, ci dobbiamo preoccupare di prevenire e contrastare anche la corruzione e la presenza della criminalità mafiosa, due fenomeni che minacciano seriamente la nostra economia, la qualità della nostra politica e che, se non affrontate tempestivamente, diventeranno sempre di più un serio e concreto pericolo anche per la qualità e la sicurezza e della nostra vita quotidiana. Negare e sottovalutare questa situazione è sbagliato. Lo dimostrano alcune recenti inchieste della Magistratura e della Direzione Distrettuale Antimafia.
È notorio che il primo e più efficace modo per combattere la criminalità a tutti i livelli è quello di prevenirla e per fare ciò serve, prima di tutto, un serio lavoro di informazione e di conoscenza, accompagnato da un’efficace azione amministrativa, fondata sul più rigoroso rispetto delle leggi vigenti, sulla massima trasparenza dei procedimenti, favorendo la più ampia partecipazione dei cittadini alla vita pubblica. L’azione di promozione della cittadinanza responsabile, è dimostrato che agisce in profondità e previene il manifestarsi dei fenomeni criminali. Dalle intercettazioni telefoniche emerse da alcune indagini, si evince come corrotti e mafiosi si tengano lontani dalle Comunità e dalle Amministrazioni locali sensibili, vigili e partecipi e preferiscano insediarsi laddove si ritiene che la soglia di attenzione e di vigilanza sia più bassa o, addirittura, assente. Contro la corruzione, il Comune, oltre all’applicazione rigorosa delle leggi vigenti, potrebbe, ad esempio, sviluppare anche iniziative autonome, come la creazione di una struttura ad hoc per vigilare su tutto il sistema degli appalti pubblici, così come realizzato da altri Comuni italiani. La sicurezza si costruisce anche rendendo maggiormente vivibile il territorio per i cittadini, sottraendo spazi ai criminali.
Tutto questo significa che l’Amministrazione comunale deve preoccuparsi di costruire e di mantenere una città pulita, illuminata, con un sviluppo urbanistico ordinato. Vanno valorizzati tutti quegli spazi esistenti e, laddove assenti, vanno realizzati luoghi che permettono alle cittadine e ai cittadini di incontrarsi e alle bambine e ai bambini di giocare. Sia in centro che in periferia. È dimostrato, anche dalle Forze di Polizia, che una città che favorisce la vita sociale è una città meno vulnerabile. Si sa, il Comune non può sostituirsi alle Forze di Polizia, ma può sostenere la loro azione in vari modi. Innanzitutto garantendo una maggiore presenza di agenti di Polizia Municipale sul territorio e, dall’altra parte, può assumere su di sé, almeno in via sperimentale, una serie di procedure burocratico-amministrative che sollevino le Forze di Polizia da compiti di ufficio e ne consentano un più efficace impiego sul territori.
Può e deve proporre iniziative culturali, anche in collaborazione con le scuole e l’università, che aiutino la popolazione a comprendere meglio il problema, a diffondere la cultura della legalità e della cittadinanza responsabile, a mettere in atto quelle pratiche di prevenzione e vigilanza che si dimostrano sempre più necessarie ed efficaci. La sicurezza si garantisce promuovendo collaborazione tra diversi soggetti, attuando politiche di inclusione, favorendo la partecipazione della cittadinanza alla vita pubblica.