di Prof.ssa Lara Carbonara
Impastare, stendere, modellare, mischiare. I bambini scoprono il mondo con le mani, lo annusano, lo toccano, lo liberano. Spesso quando poi crescono non viene più data loro questa occasione passando a laboratori più teorici.
I giovani che possono continuare a scoprire e costruire usando le proprie mani hanno una grande opportunità: i ragazzi del Benjamin Franklin Institute, grazie al Pon di tecnologia “Costruendo si impara” guidato dal professor Alessandro Intini, stanno avendo la possibilità di costruire gli arredi esterni della scuola direttamente con le proprie mani. Un vero e proprio apprendistato in cui i ragazzi progettano, estraggono, muovono, spostano, puliscono, raggruppano, appuntano. Sono i gesti e le azioni di mani che scoprono, lavorano, e, soprattutto, giocano.
La didattica laboratoriale è una strategia di insegnamento e di acquisizione nel quale lo studente si appropria della conoscenza nel contesto del suo utilizzo. La manualità tende a superare la didattica teorica, completandola, perché lo studente ha un ruolo attivo, perché si sente responsabile del risultato, perché impara a collaborare con gli altri nelle varie fasi del lavoro, perché sono necessarie conoscenze teoriche per lo svolgimento di attività pratiche. Inoltre perché la manualità non si improvvisa, si recupera da quell’inconscio fanciullesco che crescendo dimentichiamo di avere.
“Dimmi e io dimenticherò, mostrami e ricorderò, coinvolgimi ed imparerò”, per dirla con le parole di Benjamin Franklin, riportate anche all’ingresso della scuola, perché la pratica è il primo passo per la conoscenza. Alla scuola Benjamin Franklin funziona così, si coinvolge, si sperimenta, si dimostra e si tocca con mano.
di Prof.ssa Lara Carbonara
Impastare, stendere, modellare, mischiare. I bambini scoprono il mondo con le mani, lo annusano, lo toccano, lo liberano. Spesso quando poi crescono non viene più data loro questa occasione passando a laboratori più teorici.
I giovani che possono continuare a scoprire e costruire usando le proprie mani hanno una grande opportunità: i ragazzi del Benjamin Franklin Institute, grazie al Pon di tecnologia “Costruendo si impara” guidato dal professor Alessandro Intini, stanno avendo la possibilità di costruire gli arredi esterni della scuola direttamente con le proprie mani. Un vero e proprio apprendistato in cui i ragazzi progettano, estraggono, muovono, spostano, puliscono, raggruppano, appuntano. Sono i gesti e le azioni di mani che scoprono, lavorano, e, soprattutto, giocano.
La didattica laboratoriale è una strategia di insegnamento e di acquisizione nel quale lo studente si appropria della conoscenza nel contesto del suo utilizzo. La manualità tende a superare la didattica teorica, completandola, perché lo studente ha un ruolo attivo, perché si sente responsabile del risultato, perché impara a collaborare con gli altri nelle varie fasi del lavoro, perché sono necessarie conoscenze teoriche per lo svolgimento di attività pratiche. Inoltre perché la manualità non si improvvisa, si recupera da quell’inconscio fanciullesco che crescendo dimentichiamo di avere.
“Dimmi e io dimenticherò, mostrami e ricorderò, coinvolgimi ed imparerò”, per dirla con le parole di Benjamin Franklin, riportate anche all’ingresso della scuola, perché la pratica è il primo passo per la conoscenza. Alla scuola Benjamin Franklin funziona così, si coinvolge, si sperimenta, si dimostra e si tocca con mano.
di Prof.ssa Lara Carbonara
Impastare, stendere, modellare, mischiare. I bambini scoprono il mondo con le mani, lo annusano, lo toccano, lo liberano. Spesso quando poi crescono non viene più data loro questa occasione passando a laboratori più teorici.
I giovani che possono continuare a scoprire e costruire usando le proprie mani hanno una grande opportunità: i ragazzi del Benjamin Franklin Institute, grazie al Pon di tecnologia “Costruendo si impara” guidato dal professor Alessandro Intini, stanno avendo la possibilità di costruire gli arredi esterni della scuola direttamente con le proprie mani. Un vero e proprio apprendistato in cui i ragazzi progettano, estraggono, muovono, spostano, puliscono, raggruppano, appuntano. Sono i gesti e le azioni di mani che scoprono, lavorano, e, soprattutto, giocano.
La didattica laboratoriale è una strategia di insegnamento e di acquisizione nel quale lo studente si appropria della conoscenza nel contesto del suo utilizzo. La manualità tende a superare la didattica teorica, completandola, perché lo studente ha un ruolo attivo, perché si sente responsabile del risultato, perché impara a collaborare con gli altri nelle varie fasi del lavoro, perché sono necessarie conoscenze teoriche per lo svolgimento di attività pratiche. Inoltre perché la manualità non si improvvisa, si recupera da quell’inconscio fanciullesco che crescendo dimentichiamo di avere.
“Dimmi e io dimenticherò, mostrami e ricorderò, coinvolgimi ed imparerò”, per dirla con le parole di Benjamin Franklin, riportate anche all’ingresso della scuola, perché la pratica è il primo passo per la conoscenza. Alla scuola Benjamin Franklin funziona così, si coinvolge, si sperimenta, si dimostra e si tocca con mano.
di Prof.ssa Lara Carbonara
Impastare, stendere, modellare, mischiare. I bambini scoprono il mondo con le mani, lo annusano, lo toccano, lo liberano. Spesso quando poi crescono non viene più data loro questa occasione passando a laboratori più teorici.
I giovani che possono continuare a scoprire e costruire usando le proprie mani hanno una grande opportunità: i ragazzi del Benjamin Franklin Institute, grazie al Pon di tecnologia “Costruendo si impara” guidato dal professor Alessandro Intini, stanno avendo la possibilità di costruire gli arredi esterni della scuola direttamente con le proprie mani. Un vero e proprio apprendistato in cui i ragazzi progettano, estraggono, muovono, spostano, puliscono, raggruppano, appuntano. Sono i gesti e le azioni di mani che scoprono, lavorano, e, soprattutto, giocano.
La didattica laboratoriale è una strategia di insegnamento e di acquisizione nel quale lo studente si appropria della conoscenza nel contesto del suo utilizzo. La manualità tende a superare la didattica teorica, completandola, perché lo studente ha un ruolo attivo, perché si sente responsabile del risultato, perché impara a collaborare con gli altri nelle varie fasi del lavoro, perché sono necessarie conoscenze teoriche per lo svolgimento di attività pratiche. Inoltre perché la manualità non si improvvisa, si recupera da quell’inconscio fanciullesco che crescendo dimentichiamo di avere.
“Dimmi e io dimenticherò, mostrami e ricorderò, coinvolgimi ed imparerò”, per dirla con le parole di Benjamin Franklin, riportate anche all’ingresso della scuola, perché la pratica è il primo passo per la conoscenza. Alla scuola Benjamin Franklin funziona così, si coinvolge, si sperimenta, si dimostra e si tocca con mano.