È stato il Lungolama, tra azioni passate e scenari futuri, uno dei protagonisti del Consiglio comunale di ieri mattina, che ha anche dato il via libera al nuovo Regolamento per l’alienazione e la vendita degli immobili comunali. E così, forse, doveva essere visto che il primo punto all’ordine del giorno era una variazione (la quinta) al Piano delle opere pubbliche triennali, necessaria per prendere atto dei 900mila euro con cui l’amministrazione comunale intende riqualificare via Traiana (https://bit.ly/3wFePxQ), rovinata dai tronchi degli alberi e importante nell’ottica di un riconoscimento di patrimonio dell’Unesco.
Si tratta di una somma – come già detto – presa da uno dei lotti del “Lungolama” (in modo particolare, dal “Belvedere” previsto nel rifacimento di via Solferino e via Castelfidardo, che ha un costo totale di oltre due milioni di euro) e spostato, in fretta e furia, su questo progetto, con tanto di aggiudicazione di gara entro il 31 dicembre, pena la perdita del finanziamento.
Il centrodestra (leggasi Domenico Damascelli, Carmela Rossiello e Francesco Toscano) ha chiesto lumi su tutto il progetto del “Lungolama” (sono sei anni che se ne parla, nel bene o nel male), sui lavori appena terminati sul tratto franoso del muro di via Solferino e gli scenari futuri. L’assessore ai Lavori pubblici Giuseppe Santoruvo e il sindaco Francesco Paolo Ricci hanno ricordato alcuni punti salienti: il “Belvedere” non si può fare per diversi elementi di criticità paesaggistico/ambientale; la riqualificazione di via Solferino/Castelfidardo era stata messa a gara, ma è stata interrotta per il crollo del muro; è stata scelta via Traiana (si è pensato anche di destinare la somma ai mercati rionali) anche perché ci sarà anche un parco tramite un finanziamento nazionale strappato nel 2021 dalla precedente amministrazione (clicca qui per articolo https://bit.ly/3WVHbOS); l’opera con cui è stata messa in sicurezza la parte di muretto crollato è provvisoria e non si poteva fare altro perché la Soprintendenza voleva che venisse usato lo stesso materiale crollato; per rimettere completamente in sicurezza in modo duraturo tutta la parte del ponte che va dall’ex macello fino a Santa Teresa servono (almeno) tre milioni di euro, che il Comune cercherà tramite finanziamenti e magari, se necessario, accendendo un mutuo; via Solferino sarà riaperta a una sola carreggiata, quella che conduce a salire su piazza Caduti del terrorismo, ma non per i mezzi più pesanti e anche via Chiancariello sarà a un solo senso di marcia.
Nuova Commissione toponomastica. L’assise di ieri ha anche certificato la nuova Commissione toponomastica. Sei i membri: Antonella Vaccaro, Francesca Giordano e Sergio Ragno per la maggioranza e Ivan Lorusso, Onofrio Altamura e Francesco Toscano per l’opposizione. A loro il compito, magari, di completare l’iter per intitolare una strada al caporale granatiere Francesco Rutigliano, morto a 23 anni e sepolto nel cimitero comunale (è stata Carmela Rossiello a sollecitarlo); per i martiri delle Foibe, per Giuseppe Tatarella, per Giorgio Almirante (tutti ricordati da Domenico Damascelli) e senza dimenticare due socialisti come l’ex senatore Gaetano Scamarcio e Bettino Craxi.