Il numero da tener presente e da cui partire è 34. La festa di san Sebastiano, patrono dei vigili urbani, è da sempre occasione che consente alla polizia locale di fare una fotografia dell’anno appena passato. E mai come nel 2022, il messaggio che arriva da Bitonto uno: è stato fatto un lavoro importante, encomiabile (come sempre, del resto), magari oscuro perché non si nota e tutto senza personale. Con una grandissima novità: la nomina, a giugno, del primo comandante donna della storia del corpo, Silvana Dimundo.
Solo 34 vigili su 108. Un problema cronico per una città di 53mila abitanti a cui si devono aggiungere le frazioni. I vigili in servizio, allora, sono proprio 34, con età media di circa 60 anni mentre, invece, dovrebbero esserne oltre 100. Centootto per l’esattezza. Il 70 per cento in meno. E il fatto che sia una questione regionale non rende la pillola meno amara. «Non si può prescindere dalla considerazione – ha sottolineato Silvana Dimundo – che il potenziamento dell’organico rappresenta un elemento imprescindibile per la crescita civile e per l’affermazione del rispetto delle regole di cui le città hanno sempre più bisogno». Forze fresche (tre sicure, forse subito un quarto) arriveranno con il concorso che è stato bandito (il primo dalla metà degli anni ’80) e che consentirà al Comune di attingere da una propria graduatoria.
Il bilancio del 2022. E i “difetti di comunicazione”. Nonostante questo, tantissimo è stato fatto. Sono stati elevati 8.176 verbali al codice della strada di cui 80 sono stati oggetto di contenzioso; sono stati rilevati 116 incidenti stradali di cui 80 con feriti e/o mortali, effettuati 454 controlli edilizi con nove comunicazioni di reato e un cantiere sottoposto a sequestro; rilasciati 241 contrassegni per invalidi, 45 autorizzazioni per insegne pubblicitarie, 49 controlli per attività rumorose, rinvenuti 61 veicoli di provenienza furtiva, 51 controlli alle attività commerciali con 18 violazioni accertate e cinque sequestri. Senza dimenticare le 4737 pratiche controllate, 32 istruttorie per verifiche periodiche e assegnazioni di matricola agli ascensori, 900 ordinanze emesse, 253 determinazioni, 30 deliberazioni di Giunta e cinque di Consiglio comunale, notificati 658 provvedimenti di polizia giudiziaria e 110 verbali di altri Comuni. E altro ancora. «Nel corso dell’emergenza epidemiologica – ha ragionato il comandante – è stato confermato il ruolo centrale delle polizie locali, nella gestione della sicurezza urbana, declinata anche nelle funzioni di sicurezza sanitaria. La presenza costante sul territorio, i controlli effettuati, il senso del dovere e la leale collaborazione con e tra le Istituzioni pubbliche, hanno limitato il propagarsi dell’epidemia nel nostro territorio». E poi – ha ammesso – c’è un problema di comunicazione, perché sono in tanti a ignorare quali siano effettivamente le funzioni dei vigili urbani, identificato nelle sole attività di viabilità e controllo connessi al codice della strada.
Il saluto a Gaetano Paciullo. L’occasione è stata propizia per i saluti di rito, per i vigili urbani andati in pensione, per chi magari non c’è più (tra questi Pasquale Amendolagine) e soprattutto per Gaetano Paciullo, fino a febbraio comandante del corpo di via Dossetti. «Il comandante Paciullo – le parole di Dimundo – è stato una guida, un punto di riferimento per l’intero comando, benvoluto ed amato per la sua propensione all’ascolto e alla comprensione dei bisogni dei suoi collaboratori, si è distinto per aver tenuto coeso il corpo di polizia locale. Ma soprattutto ha reso il nostro lavoro “leggero”, per l’armonia che riusciva a creare all’interno del corpo. Mai autoritario e sempre autorevole perché ha goduto dell’autorità data da suo prestigio, dalla sua credibilità dal suo incommensurabile amore per il suo lavoro e per la divisa che ha indossata con orgoglio e rispetto e che ha onorato ogni singolo giorno della sua vita professionale».