“E non ci lasceremo mai. Abbiamo troppe cose insieme” hanno cantato i parrocchiani dei Santi Medici, accompagnati da tanti amici, sotto la nuova casa di don Vito.
Una serenata speciale quella tributata al nuovo vescovo di Rieti la notte prima dell’ordinazione e poi ripetuta ieri, al termine della celebrazione, dinanzi all’ingresso del palazzo papale.
“La caricatura è assai” commenta Monsignor Piccinonna, divertito e imbarazzato da questa ondata di affetto che lo ha travolto.
Una fiumana allegra e gioiosa, guidata dal chitarrista Giovanni Vacca, che ha trascinato anche il sindaco di Bitonto Francesco Paolo Ricci e tanti fedeli bitontini, ha colorato di note e risate le vie del centro storico reatino.
“Un corpo e un’anima” di Dori Ghezzi, “Meraviglioso” di Domenico Modugno, nella versione dei Negramaro, e l’inno dei Santi Medici il repertorio cantato tra la gente (e le auto) di passaggio, per festeggiare l’inizio del nuovo cammino di don Vito. Quel “tesoro” (per riprendere le parole della canzone in onore di Cosma e Damiano) che ora Bitonto consegna a Rieti. Con un po’ di tristezza, ma con la certezza che il legame non si spezzerà mai.
“Ci sarà almeno una preghiera al giorno per voi. Avete un posto particolare nel cuore e lì resterete” ha confermato anche il neo successore degli apostoli, subito dopo l’ordinazione, durante la visita nella chiesa di Sant’Agostino. La parrocchia ha infatti ospitato gli oltre 700 fedeli, tra bitontini, palmaristi, mariottani, modugnesi e santospiritesi che non hanno trovato posto nella vicinissima Cattedrale di Rieti e hanno potuto seguire lì, su maxischermo, la diretta della funzione.
Tanti i selfie e gli abbracci anche nella chiesa di San Domenico, dove si sono invece radunati i fedeli del posto.