Muore all’età di 69 anni dopo alcuni anni di una malattia invalidante Gianna D’Onofrio, storica parrucchiera della città di Bitonto. Gianna comincia il suo lavoro di parrucchiera sin dall’adolescenza, insieme a suo fratello Vito, il quale comincia ad imparare il mestiere all’età di quattordici anni, presso il Salone da parrucchiere Gianni Esposito in Via Piccinni a Bari. Lo stesso salone era frequentato da clienti bitontini che settimanalmente usufruivano dei servizi che venivano erogati alla clientela, i due fratelli avevano imparato il mestiere “rubando” attraverso l’esperienza lavorativa l’arte di essere parrucchieri. Dopo anni di duro lavoro, vengono avvistati nello stesso salone, dalla signora bitontina Enza Verriello, che apre a Bitonto in via Ferrara, un centro estetico con annesso salone di parrucchiere e toglie le due valide risorse al signor Gianni Esposito, prende con sé a lavorare nel suo negozio Gianna e Vito che prestano la loro opera in questo salone per parecchi anni, fino a quando decidono di intraprendere da soli la loro strada. Gianna e Vito insieme al loro fratello più grande Gino, che era anche lui stato avviato in questo mestiere come barbiere, aprono insieme un piccolo salone di parrucchieri in Via Enrico Ferrara 16. I tre fratelli intraprendono la loro strada in maniera eccellente, lavorano a ritmo incalzante da mattina a sera, si inserisce in questo trio il fratello più piccolo Franco che anche lui diventa un bravissimo parrucchiere, da soli non ce la fanno e si avvalgono della mano d’opera di tanti ragazzi e ragazze che volevano imparare il loro mestiere, ce ne sono stati tantissimi nel corso del tempo, molti hanno aperto i loro saloni, altri hanno cambiato saloni, qualcuno è rimasto ancora oggi. Dopo alcuni anni in Via Ferrara, i fratelli D’Onofrio si spostano con il loro salone, in Via Cioffrese (sotto i portici) dove continuano a lavorare tutti insieme. Dopo alcuni anni però ognuno prende la sua strada, aprendo ognuno il proprio salone. Gianna apre la sua attività in Via Volponi, nelle vicinanze della chiesa del Crocifisso, continua a lavorare da mattina a sera, sempre con la stessa grinta e “amore” per il suo lavoro, accogliendo chiunque entrasse nel suo salone con tanta allegria e grandi sorrisi. Gianna ha avuto la fortuna di avere nel suo salone Enrico suo figlio, che ha imparato sapientemente il mestiere di sua madre e che continuerà ad esercitare con grande orgoglio, in suo onore. Il destino però non è stato clemente con Gianna, perché si ammala di Alzheimer molto giovane non lasciandole scampo nel corso del tempo, dopo i primi sintomi, la malattia prende il sopravvento su Gianna fino a portarla alla morte prematura e lasciando in tutti coloro che l’hanno conosciuta e soprattutto la famiglia tutta, un grande e incolmabile vuoto.