In Puglia i cambiamenti climatici segnati dal surriscaldamento e dal moltiplicarsi degli eventi estremi tagliano i raccolti regionali e mettono a rischio gli alimenti base della dieta mediterranea con riduzioni che vanno dal 52% per l’extravergine di oliva al 30% per il grano duro destinato alla produzione di pasta tricolore e fa perdere 1 bottiglia di passata di pomodoro su 5. E’ quanto emerge dall’analisi della Coldiretti Puglia, a conclusione dell’anno più caldo di sempre, con temperature fuori dalla norma che caratterizzeranno anche le festività di Capodanno, con il 57% della Puglia che è a rischio desertificazione.
Sul fronte dei raccolti la Coldiretti Puglia stima, infatti, un crollo della produzione regionale dell’olio extravergine di oliva che è scesa a 86 milioni di chili con un calo del 52%, a causa di una siccità devastante mai vista negli ultimi 70 anni che ha messo in stress idrico gli uliveti danneggiando prima la fioritura e poi le gemme, soprattutto in quelle zone dove non si è potuto intervenire con le irrigazioni di soccorso per dissetare e rinfrescare le piante. In questo scenario pesante – sottolinea la Coldiretti Puglia – si inserisce la produzione di grano duro in Puglia stimata in 6,7 milioni di quintali in calo del 30% nonostante l’aumento delle superfici coltivate a cereali che sono passate a 440.500 ettari nel 2022 contro i 438.200 del 2021. E se registra una leggera flessione rispetto allo scorso anno la produzione di vino con un recupero dei grappoli nel corso della vendemmia, gli agricoltori hanno dovuto dire addio quest’anno in Puglia a 1 bottiglia di passata di pomodoro su 5 con l’esplosione dei costi di produzione che hanno tagliato le semine, la siccità e le temperature roventi che hanno ridotto drasticamente – aggiunge Coldiretti Puglia – il raccolto del pomodoro da salsa destinato a polpe, passate, sughi e concentrato.
La siccità e gli eventi estremi si sono aggiunti al caro gasolio e al rialzo esponenziale dei costi di produzione, con il risultato che – sottolinea la Coldiretti Puglia – più di 1 impresa agricola su 10 (13%) è in una situazione così critica da portare alla cessazione dell’attività ma ben circa 1/3 del totale (30%) si trova comunque costretta in questo momento a lavorare in una condizione di reddito negativo per effetto dell’aumento dei costi di produzione, secondo le elaborazioni del Crea. Sui campi – continua la Coldiretti regionale – pesano rincari per gli acquisti di concimi, imballaggi, gasolio, attrezzi e macchinari: si registrano aumenti dei costi che vanno dal +170% dei concimi al +90% dei mangimi al +129% per il gasolio, a cui si aggiungono rincari di oltre il 30% per il vetro, del 15% per il tetrapack, del 35% per le etichette, del 45% per il cartone, del 60% per i barattoli di banda stagnata, fino ad arrivare al 70% per la plastica, secondo l’analisi Coldiretti.
Tra l’altro, la Puglia è la regione d’Italia dove piove meno con 641,5 millimetri annui medi e impatti gravi sull’agricoltura causati dalla siccità che distrugge le coltivazioni e favorisce i roghi e rappresenta la calamità più rilevante per i campi e mantiene anche il primato negativo – aggiunge Coldiretti Puglia – della disponibilità annua media di risorsa pro capite con soli 1000 metri cubi, meno della metà della disponibilità annua pro capite media nazionale stimata in 2330 metri cubi.
D’altro canto ogni anno va perso l’89% dell’acqua piovana, una dispersione che la Puglia non può permettersi – insiste Coldiretti – considerato che l’acqua non ce l’ha e ha bisogno di importanti opere per ridisegnare il proprio assetto idrico e idrogeologico e per garantire non solo l’approvvigionamento idrico per la popolazione, ma per assicurare corpi irrigui adeguati alle produzioni agricole, artigianali e industriali.
Per risparmiare l’acqua, aumentare la capacità di irrigazione e incrementare la disponibilità di cibo per le famiglie Coldiretti ha elaborato e proposto per tempo un progetto concreto immediatamente cantierabile nel Recovery plan, un intervento strutturale reso necessario dai cambiamenti climatici caratterizzati dall’alternarsi di precipitazioni violente a lunghi periodi di assenza di acqua, lungo tutto il territorio nazionale.