C’è che quando tutto è tenebra, l’uomo si incammina in cerca di un chiarore purchessia. Guardiamo il mondo com’è messo: guerre, povertà, odio, indifferenza, povertà. Quante ferite sulla tormentata anima di questa terra… E, allora, può persino non bastare la retorica del pensare che si sia tutti più buoni con l’approssimarsi delle feste natalizie. Perché la bontà e la purezza sono meravigliose virtù che vanno coltivate sempre, sin da quando i fiori sono ancora in boccio. Lo sanno bene al 1° Circolo Didattico “N. Fornelli”, guidato dalla solare dirigente Anita Amoia, dove si sono messi in testa di vincere il buio con una “Luce di Speranza”. È questo, infatti, il nome del progetto che, ideato e reso concreto dalle insegnanti referenti dei diversi plessi – Cinzia Tarantino della “De Amicis”, Lucia Vitucci di “Papa Giovanni” ed Elisabetta Ciccarone della “Collodi”, con la preziosa collaborazione della collega Maria Emanuella Terlizzi -, con l’intento nobile di “accendere la fede, l’amore, la pace e la speranza in tutti noi”, ha portato decine di bimbi a cantare in sublime coro nella Chiesa di San Gaetano. E così, sotto quella volta dipinta di sogni, sono riecheggiate le note di tracce care a tutti noi: “Feliz Navidad”, “Happy day”, “Imagine”, “Happy Christmas”, “Canto scozzese”, “Jingle Bells”. La maestria e l’abilità dei proff. Antonio Mancazzo e Pino Maiorano, poi, hanno aggiunto altezza a quel che già elevato era. Prima del canto finale, che suona come monito per l’umanità, “Se la gente usasse il cuore”, la voce degli splendidi coristi, intonando “L’eroe dell’amore” ha preso a sgattaiolare nel vento della sera decembrina, issandosi su su nel cielo fino ad abbracciare la stellina nomata Nico. Ed è stata commozione pura. L’unica verità del cuore…