«Cerca e sorridi». È una parte della scritta che si legge su alcune locandine sparse per la città di Bitonto, cattura l’attenzione di chi sa osservare e potrà così riuscire a trovare dei sassi con su dipinte farfalle, bruchi, alberelli, pesciolini, arcobaleni e tanto altro ancora. Alcuni colorano aiuole, altri piazze e negozi. L’iniziativa è partita, ieri, dai piccoli messaggeri di felicità del primo circolo didattico “Nicola Fornelli” e prende il nome di “Un sasso per un sorriso”, «nasce dalla necessità di tutta la comunità educante di donare gioia -ha raccontato Anita Amoia, dirigente scolastico-, dopo i momenti difficili della pandemia, ai bambini, alle famiglie e al territorio». Donare un sorriso rende felice il cuore, è contagioso e non dura un istante ma il suo ricordo resta vivo a lungo. Non costa nulla, ma arricchisce. Lo si può esprimere in tanti modi, anche con un sasso che comunemente viene visto come simbolo di durezza, dolore o difficoltà. La persona distratta vi inciampa spesso in un sasso, l’imprenditore lo usa per costruire, mentre un bambino può trasformarlo con la sua fantasia in una guida nel percorso di crescita all’insegna della positività. «Crediamo -ha detto, infatti, la dirigente- che seminare e generare bellezza sia importante e significhi sensibilizzare alla riscoperta del valore delle piccole cose che aiuti a ritrovare pace nel cuore, ad essere più accoglienti e superare ogni difficoltà». È questo che, ieri, ha spinto gli alunni dei plessi dell’infanzia, accompagnati da alcuni parenti e dai docenti, a colorare la città di felicità. Sono stati loro a dare il via all’iniziativa nella sua prima edizione, hanno lasciato i sassi, che hanno realizzato con cura, su viale Giovanni XXIII, nella villa comunale, su corso Vittorio Emanuele, piazza Padre Pio, via Repubblica e nei dintorni. A testimoniare il loro passaggio e dono, una locandina con uno smile sorridente. «Un momento ben accolto da tutti. La prossima settimana -ha anticipato Amoia- toccherà alle classi della primaria. La mappatura che abbiamo realizzato prevede che loro vadano a lasciare il loro dono nel centro storico, in alcune zone periferiche della città, ai nonni di villa Giovanni XXIII e alla famiglia di un piccolo angioletto volato da poco in cielo, sempre presente nei nostri cuori».
«Cerca e sorridi». È una parte della scritta che si legge su alcune locandine sparse per la città di Bitonto, cattura l’attenzione di chi sa osservare e potrà così riuscire a trovare dei sassi con su dipinte farfalle, bruchi, alberelli, pesciolini, arcobaleni e tanto altro ancora. Alcuni colorano aiuole, altri piazze e negozi. L’iniziativa è partita, ieri, dai piccoli messaggeri di felicità del primo circolo didattico “Nicola Fornelli” e prende il nome di “Un sasso per un sorriso”, «nasce dalla necessità di tutta la comunità educante di donare gioia -ha raccontato Anita Amoia, dirigente scolastico-, dopo i momenti difficili della pandemia, ai bambini, alle famiglie e al territorio». Donare un sorriso rende felice il cuore, è contagioso e non dura un istante ma il suo ricordo resta vivo a lungo. Non costa nulla, ma arricchisce. Lo si può esprimere in tanti modi, anche con un sasso che comunemente viene visto come simbolo di durezza, dolore o difficoltà. La persona distratta vi inciampa spesso in un sasso, l’imprenditore lo usa per costruire, mentre un bambino può trasformarlo con la sua fantasia in una guida nel percorso di crescita all’insegna della positività. «Crediamo -ha detto, infatti, la dirigente- che seminare e generare bellezza sia importante e significhi sensibilizzare alla riscoperta del valore delle piccole cose che aiuti a ritrovare pace nel cuore, ad essere più accoglienti e superare ogni difficoltà». È questo che, ieri, ha spinto gli alunni dei plessi dell’infanzia, accompagnati da alcuni parenti e dai docenti, a colorare la città di felicità. Sono stati loro a dare il via all’iniziativa nella sua prima edizione, hanno lasciato i sassi, che hanno realizzato con cura, su viale Giovanni XXIII, nella villa comunale, su corso Vittorio Emanuele, piazza Padre Pio, via Repubblica e nei dintorni. A testimoniare il loro passaggio e dono, una locandina con uno smile sorridente. «Un momento ben accolto da tutti. La prossima settimana -ha anticipato Amoia- toccherà alle classi della primaria. La mappatura che abbiamo realizzato prevede che loro vadano a lasciare il loro dono nel centro storico, in alcune zone periferiche della città, ai nonni di villa Giovanni XXIII e alla famiglia di un piccolo angioletto volato da poco in cielo, sempre presente nei nostri cuori».
«Cerca e sorridi». È una parte della scritta che si legge su alcune locandine sparse per la città di Bitonto, cattura l’attenzione di chi sa osservare e potrà così riuscire a trovare dei sassi con su dipinte farfalle, bruchi, alberelli, pesciolini, arcobaleni e tanto altro ancora. Alcuni colorano aiuole, altri piazze e negozi. L’iniziativa è partita, ieri, dai piccoli messaggeri di felicità del primo circolo didattico “Nicola Fornelli” e prende il nome di “Un sasso per un sorriso”, «nasce dalla necessità di tutta la comunità educante di donare gioia -ha raccontato Anita Amoia, dirigente scolastico-, dopo i momenti difficili della pandemia, ai bambini, alle famiglie e al territorio». Donare un sorriso rende felice il cuore, è contagioso e non dura un istante ma il suo ricordo resta vivo a lungo. Non costa nulla, ma arricchisce. Lo si può esprimere in tanti modi, anche con un sasso che comunemente viene visto come simbolo di durezza, dolore o difficoltà. La persona distratta vi inciampa spesso in un sasso, l’imprenditore lo usa per costruire, mentre un bambino può trasformarlo con la sua fantasia in una guida nel percorso di crescita all’insegna della positività. «Crediamo -ha detto, infatti, la dirigente- che seminare e generare bellezza sia importante e significhi sensibilizzare alla riscoperta del valore delle piccole cose che aiuti a ritrovare pace nel cuore, ad essere più accoglienti e superare ogni difficoltà». È questo che, ieri, ha spinto gli alunni dei plessi dell’infanzia, accompagnati da alcuni parenti e dai docenti, a colorare la città di felicità. Sono stati loro a dare il via all’iniziativa nella sua prima edizione, hanno lasciato i sassi, che hanno realizzato con cura, su viale Giovanni XXIII, nella villa comunale, su corso Vittorio Emanuele, piazza Padre Pio, via Repubblica e nei dintorni. A testimoniare il loro passaggio e dono, una locandina con uno smile sorridente. «Un momento ben accolto da tutti. La prossima settimana -ha anticipato Amoia- toccherà alle classi della primaria. La mappatura che abbiamo realizzato prevede che loro vadano a lasciare il loro dono nel centro storico, in alcune zone periferiche della città, ai nonni di villa Giovanni XXIII e alla famiglia di un piccolo angioletto volato da poco in cielo, sempre presente nei nostri cuori».
«Cerca e sorridi». È una parte della scritta che si legge su alcune locandine sparse per la città di Bitonto, cattura l’attenzione di chi sa osservare e potrà così riuscire a trovare dei sassi con su dipinte farfalle, bruchi, alberelli, pesciolini, arcobaleni e tanto altro ancora. Alcuni colorano aiuole, altri piazze e negozi. L’iniziativa è partita, ieri, dai piccoli messaggeri di felicità del primo circolo didattico “Nicola Fornelli” e prende il nome di “Un sasso per un sorriso”, «nasce dalla necessità di tutta la comunità educante di donare gioia -ha raccontato Anita Amoia, dirigente scolastico-, dopo i momenti difficili della pandemia, ai bambini, alle famiglie e al territorio». Donare un sorriso rende felice il cuore, è contagioso e non dura un istante ma il suo ricordo resta vivo a lungo. Non costa nulla, ma arricchisce. Lo si può esprimere in tanti modi, anche con un sasso che comunemente viene visto come simbolo di durezza, dolore o difficoltà. La persona distratta vi inciampa spesso in un sasso, l’imprenditore lo usa per costruire, mentre un bambino può trasformarlo con la sua fantasia in una guida nel percorso di crescita all’insegna della positività. «Crediamo -ha detto, infatti, la dirigente- che seminare e generare bellezza sia importante e significhi sensibilizzare alla riscoperta del valore delle piccole cose che aiuti a ritrovare pace nel cuore, ad essere più accoglienti e superare ogni difficoltà». È questo che, ieri, ha spinto gli alunni dei plessi dell’infanzia, accompagnati da alcuni parenti e dai docenti, a colorare la città di felicità. Sono stati loro a dare il via all’iniziativa nella sua prima edizione, hanno lasciato i sassi, che hanno realizzato con cura, su viale Giovanni XXIII, nella villa comunale, su corso Vittorio Emanuele, piazza Padre Pio, via Repubblica e nei dintorni. A testimoniare il loro passaggio e dono, una locandina con uno smile sorridente. «Un momento ben accolto da tutti. La prossima settimana -ha anticipato Amoia- toccherà alle classi della primaria. La mappatura che abbiamo realizzato prevede che loro vadano a lasciare il loro dono nel centro storico, in alcune zone periferiche della città, ai nonni di villa Giovanni XXIII e alla famiglia di un piccolo angioletto volato da poco in cielo, sempre presente nei nostri cuori».