La scuola è un piccolo grande veliero invitto che solca mari sferzati da tempeste o carezzati da bonacce. Ci salgono tutti, ma non tutti attraccano al disiato porto. Però, anche chi abbandona la ciurma, sa che può diventare un indomito tigrotto della vita. Di certo, il nocchiere e i suoi uomini hanno occhi e cuori per tutti, anche i più negletti, persino quelli che il mondo certi giorni ripudia, questa impavida caravella abbraccia. Ieri, nella scuola media “De Renzio”, è stata inaugurata “L’Aula della CreAttività”, un luogo prezioso e insostituibile che già si annuncia per quel che è: spazio in cui si lavora e si agisce creando, con le mani e la fantasia. Ed è un laboratorio generato da una singolare, coinvolgente condivisione: “Sì, c’è stato un concorso interno – illustra sorridente la prof.ssa Maria Coviello, referente dell’inclusione – che ha visto ragazzi di prima e seconda mettersi all’opera per realizzare un logo che rappresentasse l’aula. Sì tratta di uno spazio polifunzionale, in cui abbiamo creato 5 angoli tematici (informatico, musicale, artistico, scientifico e del benessere) utilizzando materiale da riciclo”. Ed è stato riservato anche un premio a chi ha avuto l’idea vincente: “È stato scelto il disegno realizzato da due alunne della 1A, Martina Pafetta e Simona Cotugno, selezionate tra 80 partecipanti. La commissione era costituita dal Dirigente, ex (grande, ndr) docente di storia dell’arte, dalle colleghe di arte Bux e Amendolara, e dal dipartimento di inclusione. Nella scelta sono confluiti anche i voti espressi, durante l’open Day, dalle famiglie dei nostri futuri alunni”. “Le allieve – prosegue e conclude la prof – hanno scelto un battello come simbolo di viaggio, quello che fanno gli alunni nel momento in cui entrano a scuola. Per questo hanno disegnato sulle bandiere i simboli delle varie discipline. Da notare gli uccelli a firma di libro perché grazie alla cultura si va lontano”. E proprio il preside Saverio Pansini, fedele al suo profondo credo, ha sottolineato come “spesso, attraverso le immagini i ragazzi siano in grado di esprimere il meglio di sé stessi”. E allora, buona navigazione, piccoli marinai assetati di “virtù e canoscenza”, e che il naufragare vi sia dolce in questo oceano di meraviglie nomato scuola…