“Chiediamo sia scongiurata la chiusura del Punto di Primo Intervento di Bitonto che, fino ad ora, ha avuto ben 4400 accessi: numeri destinati ad aumentare fino a fine anno”. Si tratta di codici verdi risolti in loco, ma anche gialli “che sono stati stabilizzati e trasportati negli ospedali vicini. Tutte queste persone dove andranno? Ad ingolfare altri pronto soccorso?”. Ha tuonato così l’ex consigliere regionale Domenico Damascelli che domenica pomeriggio ha effettuato un sopralluogo – con i consiglieri della lista “Damascelli sindaco” Francesco Toscano e Carmela Rossiello – e ha annunciato battaglia attraverso una diretta social all’esterno dell’ex nosocomio, che rischia ancora una volta il depauperamento dei servizi sanitari. Tra questi anche quello dell’emergenza-urgenza: “Pretendiamo che l’ambulanza del 118 sia presente a Bitonto e abbia a bordo il medico, pronta per salvare tempestivamente tante vite umane. Togliere il medico dall’ambulanza e metterlo sull’auto medica significa non essere tempestivi, perdere tempo prezioso e duplicare soccorritori e autisti”.
Occorre rivolgere attenzione anche al Presidio Territoriale di Assistenza, “dove ogni giorno avvengono soltanto ruberie, furti e atti di sciacallaggio”: “vogliamo che gli ambulatori siano agibili, che le strumentazioni siano sfruttate al massimo delle loro potenzialità e che ci sia una risposta ai bisogni della gente assicurando la continuità assistenziale. È assolutamente necessario riattivare l’Unità di Degenza Territoriale (Udt) e attivare definitivamente l’Ospedale di Comunità, come sta avvenendo in altri territori con i fondi Pnrr, da noi invece solo sbandierato nella campagna elettorale per le elezioni comunali e poi dimenticato, che vergogna! Precisiamo, per gli affabulatori di professione, che l’Ospedale di Comunità non è l‘ospedale com’era configurato prima della sua chiusura”.
Inoltre, Damascelli ha inviato una lettera al presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, all’assessore regionale alla Sanità Rocco Palese, al direttore del Dipartimento Promozione della Salute Vito Montanaro e al direttore generale della Asl di Bari Antonio Sanguedolce, per chiedere un intervento tempestivo sulle condizioni critiche in cui versano gli ambienti in cui viene erogato il servizio di Neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza all’interno del Pta: “Chiediamo una volta per tutte degli ambienti più idonei”.
E ha concluso: “Facciamo un appello a tutti i cittadini, ai rappresentanti delle istituzioni, perché oggi chi tace è consapevolmente complice di questa situazione. Noi vogliamo che in questa città i servizi sanitari siano offerti in modo adeguato, affinché siano garantiti i livelli essenziali di assistenza e sia tutelato il diritto alla salute”.