“Carpe tria puncta, quam minimum credula postero”. La banda di leoncelli nostri, tornati finalmente terribili, aggiorna calcisticamente il precetto oraziano e sbanca con straripante merito proprio la culla del poeta latino. A Venosa, infatti, con un tonante 0-3 il Bitonto ha schienato il pur temibile Lavello. Mister Valeriano Loseto cambia modulo e vara un solido 3-5-2 con Petrarca fra i pali, Silletti palladio centrale, braccetti laterali Gomes e Tangorre, centrocampo presidiato dal lungiveggente Spinelli, assistito dal sopraffino Chiaradia e Clemente, Carullo e Riefolo a proporsi sulle fasce, Figliolia e Maffei le punte. Solito, spericolato 4-3-3 del figlio d’arte Karel Zeman con Trapani fra i pali, centrali difensivi D’Angelo e Monaco, esterni Romano e Quarta, in mezzo il trio Grande, Acampora e Guaita – il cui nonno vinse un mondiale con l’Italia nel ’34, ct Vittorio Pozzo -, Oliveira e Puntoriere di supporto ad Emsis. Sei minuti ed ecco il primo lampo bitontino: tocco versuto di Chiaradia per Maffei, invito per Gomes, che si divincola pugnace fra i mastini avversi, Maffei contrato da Monaco, Figliolia si avventa rapace sul cuoio e stocca imparabile: 0-1. Tre primi e botta sbirola di Puntoriere, l’estremo neroverde doma puerilmente. A cavallo del quarto d’ora, due occasioni per gli ospiti: celere ripartenza, Riefolo imbecca Maffei che si invola verso la porta altrui e calcia: sfera sopra la traversa. Poi, corner dell’ex gravinese, cross di Maffei da sinistra, D’Angelo fuffa miracoloso la sfera dalla testa di Gomes. Centoventi secondi e raddoppio: il sagace Clemente illumina per Maffei, Monaco s’appisola, l’attaccante leonino scarta Trapani e deposita nel sacco. Fendente mancino di Chiaradia dai venti metri, il goalkeeper lucano ribatte plastico. Poco dopo la mezza, Maffei danza fra casacche scure e disegna un corridoio prezioso per Chiaradia: i guantoni di Trapani disinnescano il tirocross. Minuto 38: traversone di Guaita, Puntoriere stoppa e stecca debolmente. Ultima emozione prima dall’intervallo: Maffei ancora per il numero sette, mancino alto. Sedicesimo: conclusione velleitaria di Romano. Lob chilometrico del rabbioso Gomes al 23′ che titilla l’incrocio. È il 27′ quando Golia si libera bene al limite e invia una cortese mail a Petrarca. Alla mezza è tris: Silletti lungo per Palazzo il cui collo al volo trova la deviazione mortifera di D’Angelo. Trentasettesimo: inzuccata di Oliveira e palla che sdrucciola sul fondo. A sei dal triplice zirlo del Nocerino signor Di Nosse, Spinelli allarga per Loris che zompa un uomo e cerca l’angolino: fuori di un’inezia. Commuove l’abbraccio finale con gli eroici tifosi inneggianti sugli spalti del “Lorusso”, ma non c’è tempo di festeggiare: c’è da pensare già al recupero di mercoledì col Francavilla in Sinni per continuare a sperare in un futuro più roseo e schiodarci finalmente dai bassifondi della classifica.