Come mai la Città metropolitana ha ignorato il parere dell’Autorità di Bacino e concedere l’Autorizzazione integrata ambientale (Aia) per una discarica a Bitonto? Perché, nonostante la cava in via Colajanni sia individuata come vasca di laminazione della piena di Lama Balice nel Piano gestione rischio alluvioni, è stato giudicato possibile realizzarci un bacino di smaltimento di rifiuti speciali non pericolosi?
Incredibile, ma vero, adesso a porsi questi interrogativi è niente meno che il sindaco di Bari e metropolitano Antonio Decaro che, dopo la lettera ai “colleghi” di Bitonto e Terlizzi (clicca qui per articolo https://bit.ly/3V8HzJr), ne ha fatta un’altra. Non a Ricci e De Chirico, bensì agli stessi uffici metropolitani. Agli stessi che hanno detto, dieci giorni orsono, che la discarica s’ha da fare. In modo particolare, ha consegnato una missiva nelle mani del direttore generale Donato Susca, con la quale ha chiesto di far analizzare con estrema urgenza al dirigente responsabile del procedimento la posizione dell’Autorità di bacino distrettuale dell’Appennino meridionale. Questo perchè nella determinazione dirigenziale, firmata lo scorso 8 novembre, tale parere è stato rigettato, giustificando tardiva l’individuazione del sito in via Colajanni come vasca di laminazione. Secondo l’ex provincia, infatti, sarebbe infatti stata inserita nel reporting delle misure, relativo al Piano gestione rischio alluvioni, soltanto a marzo, due mesi dopo quindi l’attivazione del procedimento dell’Aia da parte di Ferlive. Un’inesattezza perchè, la misura, che fa riferimento alla cava in territorio di Bitonto e a cui sarebbe stata data “priorità alta”, sarebbe stata presente nel Prga già nel Programma di misure di I ciclo del 2015. Sette anni fa.
In attesa delle valutazioni dei suoi dirigenti, Antonio Decaro promette di portare la questione anche davanti alla Regione Puglia, perchè le criticità prospettate sarebbero per lui tanto rilevanti da non poter essere ignorate dagli uffici di via Gentile per le determinazioni di propria competenza. Il riferimento sarebbe al Piano regionale di smaltimento dei rifiuti in cui, come più volte dichiarato e confermato dal supersindaco, sarebbe prevista la localizzazione della discarica Ferlive.