Il vescovo mons. Aurelio Marena era legato al giovane Nunzio Sulprizio quale postulatore della sua causa di beatificazione, che morì a soli 19 anni a Napoli a causa di una grave patologia ossea (gamba sinistra), per questo motivo l’allora vescovo bitontino volle favorirne il culto nella diocesi di Bitonto con l’installazione di un gruppo marmoreo a lui dedicato nella Basilica dei Santi Medici. Già Papa Pio IX il 9 luglio 1859 lo dichiarò eroico nelle sue virtù, quindi venerabile. Fu beatificato alla presenza di tutti i vescovi del mondo riuniti nel Concilio Vaticano II da Papa Paolo VI il primo dicembre 1963 e fu canonizzato da Papa Francesco il 14 ottobre 2018. Il parroco-rettore don Vito Piccinonna pensò bene in occasione del Giubileo della Misericordia di abbellire la Cappella del beato Nunzio Sulprizio eliminando una ringhiera bassa in alluminio dorata arricchendola con addobbi floreali e ben illuminata da faretti. In prossimità della festa liturgica del primo novembre di Ognissanti, il parroco-rettore ha arricchito il gruppo marmoreo con le reliquie del giovane Santo che sono state donate da mons. Domenico Battaglia arcivescovo di Napoli. Le reliquie sono state collocate in una teca ovale di vetro ornata con merletti e ricoperta nel retro di seta porpora legata da un piccolo nastro sigillo contenente un frammento osseo e dei fili di capelli, il prezioso reliquiario intagliato dorato barocco con due visi angelici è stato incastonato alla base del piedistallo nella lucentezza dei marmi di granito di colore rosso imperiale con tratti rosa, come riporta la scritta nel reliquiario: “Sancti Nuntii Sulprizio… ex Ossibus… ex Capillis. Sabato 29 ottobre nella Basilica dei Santi Medici mons. Michele Autuoro vescovo ausiliare dell’arcidiocesi di Napoli ha presieduto l’eucaristia, hanno concelebrato don Vito Piccinonna e don Antonio Salvatore Paone postulatore della causa di canonizzazione e parroco della chiesa di San Domenico e San Nunzio Sulprizio (dove è custodito il corpo del giovane Santo). Il vescovo nell’omelia ha affermato: “I Santi appartengono a tutte le categorie della vita: i martiri, i pontefici, i sacerdoti, i religiosi, i politici, i laici: quindi tutti noi siamo chiamati alla Santità”. Nel pregevole volume “Il carisma del vescovo mons. Aurelio Marena (1950-1978) nella Basilica Pontificia dei Santi Medici Cosma e Damiano” vengono riportate le notizie devozionali, artistiche, architettoniche del pregevole gruppo marmoreo situato nella fiancata laterale lato est, vicino alla porta d’ingresso della Basilica, l’autore del volume è stato prof. Giuseppe Cannito presidente emerito dell’arciconfraternita Immacolata Concezione, Patrona di Bitonto, patrocinato dall’arcidiocesi di Bari-Bitonto e dal Comune di Bitonto Assessorato alla Cultura. Il gruppo marmoreo di San Nunzio Sulprizio è di una finezza meravigliosa fu commissionato nel 1973 dal vescovo Marena ed è opera dello scultore Mario Colonna di Bari, mentre i lavori edili furono affidati alla Ditta Edil Muzio Domenico. Si nota in piedi il giovane operaio in mistico colloquio con Dio, accanto ad un incudine, in basso poggia sul piedistallo un martello, inginocchiato di fronte a lui in atteggiamento di preghiera c’è il colonnello Felice Wochinger suo protettore, che dagli ospedali degli Incurabili di Napoli negli ultimi anni della vita lo accolse in casa sua e lo trattò come un figlio. Dai loro volti traspare la gioia e la felicità che si prova nel compimento del proprio dovere espressione della volontà divina e mezzo di santificazione. La città di Bitonto vanta di possedere un gruppo marmoreo di San Nunzio Sulprizio che si è arricchito di un prezioso reliquiario, che induce i bitontini a sostare in atteggiamento orante, e a contemplare un capolavoro d’arte cristiana di rara bellezza monumentale nell’indicare a livello etico, morale e devozionale di aiutare, curare, assistere gli ammalati e pregare Dio per ricevere l’intercessione. .