di Pasquale Fallacara
Un’antica leggenda, tramandata oralmente dai vecchi pescatori di Santo Spirito, antica marina della città di Bitonto, lega il toponimo dell’attuale “Cala d’Oro” ad un antico relitto carico d’oro e rinvenuto in passato nelle acque limitrofe di detta cala, da qui appunto “Cala d’ORO”. Purtroppo di questo leggendario relitto nessuna traccia è giunta a noi. Secondo gli storici locali invece, tale toponimo sarebbe da attribuire all’arrivo nell’Adriatico (1520 circa) della flotta dell’Ammiraglio genovese Andrea Doria che con le sue galee pattugliava il mar Ligure, il Tirreno e l’Adriatico contro le imbarcazioni dei corsari barbareschi che costituivano una seria minaccia per la navigazione e le coste. Molto probabilmente in tale insenatura “cala”, abbastanza profonda per permettere l’attracco delle imbarcazioni dell’epoca, durante una burrasca attraccarono le galee del Doria per trovare rifugio e riparo dal maltempo. Andrea Doria, nato ad Oneglia il 30 novembre 1466 da Ceva Doria, consignore di Oneglia ed esponente dell’antica famiglia genovese dei Doria di Oneglia, e Caracosa Doria dei Doria di Dolceacqua, fu Principe di Melfi, condottiero e ammiraglio della repubblica di Genova. Fino all’ultimo della sua lunghissima vita fu sempre geloso dell’indipendenza della sua patria, cui volle dare nuovo ordinamento politico e splendore d’arte. Morì a Genova il 25 novembre 1560. Oggi in questa placida cala sorge i rinomato stabilimento balneare denominato Cala D’Oro, lido storico della marina di Santo Spirito, meta estiva di numerosi vacanzieri.