Dapprima la concertazione tra tutti gli enti coinvolti. Poi, ieri, il primo passaggio in Consiglio comunale (non sono mancate le diversità con l’opposizione, che si è astenuta sul voto) e adesso inizia la parte più importante: la stesura.
A Bitonto la macchina per il Piano sociale di zona 2022-2024 è stata messa in moto e sarà un provvedimento che mai come in questo caso guarderà alle fragilità a 360 gradi. «Il documento – sottolinea Silvia Altamura, assessore al Welfare – sarà il frutto della sintesi delle visioni e obiettivi dei due Comuni che costituiscono l’Ambito territoriale (Bitonto e Palo del Colle). Verrà data continuità a quei servizi essenziali che garantiscono assistenza alle persone con particolari fragilità – vedasi Servizio assistenza domiciliare (Sad) e l’assistenza specialistica -, mentre altri servizi saranno potenziati, nel rispetto di quanto indicato dal Piano regionale di riferimento, come il servizio di Segretariato sociale e la Porta unica di accesso (Pua), anche al fine di consentire una maggiore diffusione sul territorio. Inoltre il Piano avrà l’obiettivo di implementare nuovi servizi, mettendo a sistema i diversi interventi che vengono erogati dai due Comuni, con servizi per la presa in carico globale, come la creazione di un centro per le famiglie che integri al suo interno anche uno spazio neutro, e il pronto intervento sociale, con la costituzione di una equipe specializzata nella lettura e presa in carico delle situazioni di emergenza sociale. Saranno previste risorse utili per l’attivazione di servizi per adolescenti e giovani, con lo scopo di prevenire e contrastare situazioni di disagio giovanile, che possono portare a condizioni di marginalità e devianza, ma anche per le persone con diverse abilità e per gli anziani, per la realizzazione di servizi in grado di portare un’ottica innovativa che considera i cittadini non solo come portatori di bisogni ma anche come custodi di risorse. Pensiamo ad esempio a servizi di educativa di strada, anche serale, per raggiungere le fasce giovani della popolazione, anche lì dove trascorrono il loro tempo libero e al fine di accompagnarli ad un utilizzo più sano e generativo delle loro potenzialità».