Giovani dai 14 ai 35 anni impegnati in laboratori artistici, teatrali, musicali, audiovisivi e multimediali, corsi di formazione alla cittadinanza attiva, alla partecipazione democratica e alla legalità o anche professionali. Anche Bitonto aderisce a “Giovani in biblioteca”, l’Avviso pubblico emanato in pienissima estate dalla presidenza del Consiglio dei ministri (dipartimento per le Politiche giovanili) e che vuole sostenere la creazione di spazi di aggregazione destinati alle giovani generazioni nei quali promuovere attività ludico-ricreative, sociali, educative, culturali e formative, per un corretto utilizzo del tempo libero.
Da Palazzo Gentile hanno detto sì con una delibera di Giunta approvata giovedì e lo fa per creare, all’interno dei locali comunali interni alla sede della Biblioteca comunale, un luogo polivalente e innovativo, aperto con orari estesi pomeridiani e/o serali, anche nei giorni prefestivi e/o festivi, che ne consentano un’ampia fruibilità e dove i giovani possano condividere idee, percorsi e occasioni formative, culturali, ricreative, di incontro e confronto. Ecco, quindi, una chiamata a raccolta, tramite bando, delle associazioni culturali di promozione sociale, di volontariato e socioassistenziali, senza scopo di lucro, presenti sul territorio in possesso di esperienze e competenze nell’ambito delle aree di intervento. Hanno tempo fino a fine mese (Avviso pubblico “romano” scade il 31 ottobre) per presentare la proposta progettuale, che dovrà prevedere percorsi di crescita, promuovendo, pertanto, una migliore qualità di vita e valori come l’inclusione sociale e la partecipazione, quali strumenti per superare l’emergere e il cristallizzarsi di difficoltà relazionali, acuiti dalla situazione pandemica. Particolare attenzione deve essere rivolta al coinvolgimento e alla inclusione delle categorie di giovani maggiormente svantaggiate. La proposta giudicata più interessante sarà al vaglio non solo comunale, ma anche degli uffici del dipartimento ministeriale e, una volta accettata, sarà cofinanziata al 20 per cento proprio dal Comune, attraverso la messa a disposizione di risorse umane e strumentali.