Il sereno nella maggioranza del sindaco di Bitonto, Francesco Paolo Ricci, sarebbe ancora un lontano miraggio dopo la nomina a sorpresa di Fabio Fiore (Rete Civica) come presidente della terza commissione “Urbanistica e Lavori Pubblici”, motivo di alcuni dissidi interni. Il consigliere è stato eletto solo con i voti della minoranza, Vito Antonio Labianca (Bitonto Cambia) e Onofrio Altamura (Patto Comune), diventato suo vice, senza il supporto di Nicola Acquafredda (Strada in Comune) e Antonella Vaccaro (Partito Democratico) assenti alla riunione di martedì. I motivi sono ormai noti da giorni. Da una parte Acquafredda e il suo gruppo politico che avrebbero invocato la partecipazione di tutte le liste all’attività dell’urbanistica oltre che il criterio della competenza essendo lo stesso l’unico ingegnere della maggioranza. Dall’altra Vaccaro avrebbe puntato a formare un ticket con il segretario politico, nonché assessore all’urbanistica, Francesco Brandi per coprire eventuali lotte interne al partito. A smentirlo è la stessa consigliera democratica, «il mio obiettivo è supportare Ricci -ha sottolineato- e portare avanti il mandato amministrativo. Poiché dedico gran parte delle mie energie nell’impegno politico». Tra l’altro, «le competenze della commissione sono: urbanistica, lavori pubblici, viabilità e gestione del traffico, arredo urbano, polizia urbana e controllo del territorio -ha aggiunto-. Non c’è solo l’assessorato di Brandi, c’è anche quello di Santoruvo e quello di Bonasia». «Escluderei -ha aggiunto Brandi- il fatto che Vaccaro potesse mirare alla presidenza per controllare me come assessore a ramo, spero non sia cosi, perché ogni decisione ha un indirizzo comune e viene ampiamente condivisa con il partito con cui ci sono confronti continui e più frequenti rispetto a quelli di una commissione. Certo, non è facile arrivare a un indirizzo comune».
Quella urbanistica, insomma, era l’unica commissione consiliare a non aver raggiunto un accordo tra le segreterie politiche, nonostante i numerosi tentativi di mediazione come la riunione di lunedì tra il sindaco, Acquafredda, Brandi e Fiore (di cui sarebbe stato informato anche il presidente del Consiglio comunale Domenico Pinto). Anche in questa occasione sarebbe stata presentata da Acquafredda e Fiore la proposta della turnazione della presidenza tra tutti i consiglieri di maggioranza, rigettata da Vaccaro. «Questa logica non la comprendo -ha dichiarato- o meglio la capirei se venisse adottata per tutte le commissioni e per le altre cariche». È questo il motivo che l’ha spinta ad assentarsi alla riunione di insediamento della commissione: «mi aspettavo maggiore rispetto nei confronti della forza politica che ha preso più voti». La stessa posizione è condivisa dall’assessore Brandi che ha precisato: «La scelta del presidente della terza commissione non ha seguito un indirizzo politico, tant’è che il voto è andato all’unico consigliere presente alla seduta, pure lui in corsa per l’incarico. Suppongo che l’elezione sia avvenuta perché la priorità di tutti è non rimandare lavori funzionali al bene della città». Resterebbe il fatto che «per le elezioni delle commissioni è venuto meno un accordo non formale che poi ha tenuto fuori solo il Pd. Non è giusto, perché il nostro voto per le altre commissioni è stato assicurato, poi le cose sono cambiate in corso d’opera». «Voglio sperare che il problema non sia stato politico -ha concluso Brandi- ma procedurale». Sembrerebbe, allora, che ad avere la peggio nell’elezione di questa commissione sia stato, allora, proprio il Pd. Per l’assessore, però, «il partito non esce indebolito, continua per la sua strada».