“Le complesse dinamiche criminali che caratterizzano la città metropolitana di Bari si riverberano inevitabilmente ed inarrestabilmente sui precari equilibri mafiosi di volta in volta raggiunti dai potenti clan che da sempre si contendono il predominio territoriale nel capoluogo pugliese e in quello della provincia. Il risultato è quello di un perdurante stato di fibrillazione del contesto criminale in alcuni periodi latente in altri” è “accentuato e con manifestazioni violente”. È quanto emerge dalla relazione della Direzione Investigativa Antimafia, relativa al secondo semestre del 2021. L’analisi fa emergere, infatti, “numerosi ed efferati delitti che sottendono quasi sempre a decisioni criminali adottate dai potenti vertici delle organizzazioni mafiose egemoni e che, talvolta, lasciano presagire mutamenti negli assetti criminali, nelle alleanze o più semplicemente” dei “taciti accordi di non belligeranza ed ingerenza”. L’analisi degli eventi ha “confermato la brama di potere di uno dei gruppi più agguerriti del clan Strisciuglio”, operante nel quartiere San Paolo di Bari, “che ha portato allo scontro armato con la componente Palermiti della consorteria dei Parisi”. Mentre, “sotto il profilo evolutivo la campagna espansionistica dell’articolazione del ‘clan della luna’ del quartiere San Paolo di Bari potrebbe indurre importanti mutamenti degli assetti criminali interni alla compagine mafiosa degli Strisciuglio”. In un contesto così instabile, dunque, si mette luce su due elementi di rilievo che potrebbero incidere sul panorama mafioso barese. “Il primo è legato al percorso di collaborazione con la giustizia intrapreso da un intraneo al clan Capriati” l’altro “collegato alla prossima scarcerazione di un boss legato per vincoli di sangue ad altro esponente di rilievo ucciso nel 2018”. Lo scenario del narcotraffico, in ultimo, “in continua evoluzione è fortemente influenzato dalla vicinanza dell’Albania e dai traffici di stupefacenti provenienti dai Balcani”. Nei rapporti tra la criminalità pugliese e le consorterie albanesi appare “consolidato il ruolo di punta assunto da queste ultime che tendono ad utilizzare i canali gestiti dalle cosche pugliesi per il trasporto delle sostanze stupefacenti anche oltre Regione verso un mercato internazionale”. In particolare, si registra che l’ombra lunga della mafia barese si estenderebbe anche sul territorio di Bitonto, dove il
clan Parisi ha consolidato l’alleanza con la compagine Cipriano uscita dalla sfera protettiva del clan Strisciuglio. Parallelamente il clan Capriati si sarebbe alleato con quella dei
Conte recentemente protagonista di un vero e proprio sistema di “welfare” illegale connesso
al settore degli stupefacenti. La stabilità e la permanenza del vincolo associativo del clan
Conte si fonda sulla efferata capacità del suo boss che nonostante la detenzione in carcere
riuscirebbe a gestire i propri sodali nelle remunerative attività illecite inserendo nel circuito
criminale anche giovani leve. Per quanto concerne invece la compagine mafiosa degli Strisciuglio sembrerebbero operare validi referenti nel comune di Bitonto e a Conversano laddove alcuni elementi un tempo riconducibili ai Parisi sarebbero transitati tra le fila del clan della luna. Anche nel territorio
di Palo del Colle gli Strisciuglio concentrerebbero la loro potenza criminale grazie ad
un referente capace di contrastare le ingerenze di una contrapposta organizzazione bitontina
operante anch’essa in quell’area nello specifico settore illecito degli stupefacenti.