Gentile direttore,
chiedo scusa se torno a scriverLe, ma Le assicuro che lo faccio per l’ultima volta. Ho letto la replica da Lei pubblicata, e sono rimasto stupito del fatto che l’assessore sia talmente acciecato da rabbia e odio, che confonde e omette molti dettagli.
L’assessore ha riferito di avermi detto “solo” codardo, ma non è così: ha usato toni e parole ben più pesanti e volgari, che non ripeto per non scendere al suo livello. Sono stato definito “codardo” perché sono andato via, ebbene: se codardo vuol dire salvaguardare un bimbo di 3 anni, sì, sono un codardo, lo ammetto! Perché lui omette o fa finta di non ricordare che domenica mattina io ero in compagnia di mio nipote e ho cercato di allontanarmi per non far sentire le offese volgari rivoltemi.
Chiudo, facendo nuovamente appello al senso di comunità del sindaco Francesco Paolo Ricci, affinché prenda una chiara e netta posizione di contrasto contro l’aggressione perpetrata. Solo questo mi basta.