Si è svolto mercoledì 7 febbraio l’incontro tra l’assessore regionale all’Istruzione Sebastiano Leo, USR Puglia, e le organizzazioni sindacali del comparto Scuola per un confronto sul dimensionamento scolastico previsto dal governo nazionale, che porterebbe a una chiusura di 60 scuole in Puglia e oltre 600 istituti in Italia nell’arco dei prossimi due anni. Uno scenario preoccupante che avrebbe impatti pesantissimi in tutto territorio su cui la Regione Puglia darà battaglia, avviando le procedure per impugnare davanti alla Corte Costituzionale il provvedimento contenuto nella Legge di Stabilità 2023.
Le organizzazioni sindacali hanno condiviso la forte e netta opposizione dell’assessore regionale Leo, esprimendo pieno sostegno alla strada del ricorso, strada intrapresa anche dalla Regione Campania e probabilmente anche da altre regioni. La perdita di circa 60 autonomie scolastiche e dei corrispondenti posti di DS e DSGA, oltre che di docenti e ATA, non è sostenibile per un territorio regionale complesso e fragile come quello pugliese che esprime esigenze di presidio costante del territorio del servizio di scuola statale. In tal modo si accentuerebbe l’elevato indice di dispersione scolastica già a livelli preoccupanti e non più sostenibili.
«La Puglia resisterà con forza ad una politica che vuole accorpare le scuole senza alcuna reale riflessione, che non tiene conto della natura articolata della scuola, delle esigenze delle regioni, dei territori, della voce delle persone che noi in qualità di assessori rappresentiamo” fa sapere l’assessore Leo che aggiunge “L’autonomia didattica non è un diritto su cui si può trattare, non si tratta sul futuro dei ragazzi, non si tratta sul futuro dei lavoratori, non si tratta sull’unico strumento di democrazia reale: la scuola. È stata la nostra più grande conquista, perché solo con l’istruzione si garantisce il futuro possibile per tutte e tutti, e noi su questo non intendiamo trattare. Non torneremo indietro ad un sistema sempre più privato. La pandemia ha avuto l’unico merito di farcelo capire concretamente: la scuola e la sanità sono gli unici due diritti della nostra società di cui non possiamo fare a meno. Gli unici su cui non si può trattare» ha concluso Leo.
«Le organizzazioni sindacali sosterranno in maniera compatta l’azione della Regione, volta a contrastare un’assurda imposizione normativa, in nome di un risparmio di spesa risibile, la cui responsabilità viene falsamente ricondotta al PNRR, applicativa di un principio inaccettabile di adeguamento delle dimensioni degli istituti al costante decremento demografico che rischia di non avere alcun termine. Istituire scuole di dimensioni enormi e, a questo punto, sempre crescenti è l’esatto contrario di ciò di cui i nostri territori, le nostre comunità, gli studenti e i lavoratori della scuola hanno bisogno. È l’ennesima attestazione di un disegno dissennato sulla gestione della scuola statale prodotto con totale noncuranza degli effetti che questi provvedimenti normativi producono sulla qualità del servizio, nonché sulla gestione degli enti locali. Le Organizzazioni Sindacali continueranno a tenere alta l’attenzione e il livello di mobilitazione contro questo provvedimento sul dimensionamento scolastico, così come sui paventati disegni di autonomia differenziata che intendono colpire la scuola statale dei nostri territori» hanno dichiarato le sigle sindacali presenti (Uil Scuola, Cisl Scuola, Flc Cgil, Anief, Fgu Gilda-Unams, Snals/Confsal).