Ieri, allo stadio “Città degli Ulivi”, mentre i leoni in campo ci facevano sentire fieri di essere bitontini, all’ingresso, per quel che riguarda la gestione dei biglietti, sono successe tante cose che hanno convinto poco. Col risultato assurdo che c’erano più sostenitori altamurani al punto tale che sembrava la Team giocare in casa. Inconcepibile.
Ecco, di seguito, il documento pubblicato dal Nucleo Compatto dei tifosi neroverdi.
“Oggi, in occasione della sfida contro l’Altamura, si sono superati tutti i limiti e dopo quasi nove anni di militanza non avevamo mai visto delle cose che ci fanno sentire furibondi e pieni di vergogna. Per l’ennesima volta, gli uomini del Commissariato della Polizia di Stato hanno abusato del loro misero potere, discriminando delle persone disabili e dei ragazzini, lasciandoli fuori dalle porte dello stadio “Città degli Ulivi”. Come tutti sanno, il neo-sindaco della città di Bitonto non ha avallato per la capienza totale dell’impianto sportivo (visto che giochiamo da anni in deroga), limitando l’ingresso a sole duecento persone. Una situazione disagevole che è sfociata in una caccia al biglietto in prevendita e che ha visto dei padri di famiglia tornare a casa con i loro figli in lacrime e delle persone disabili (che hanno tutto il diritto di accedere gratuitamente) bloccate dagli agenti della Polizia, rinvigoriti nell’impedire l’accesso alle medesime persone. Fino a quando saremo disposti a sopportare tutto questo? Oggi tutti hanno fallito, tuttà la città di Bitonto ha fallito! Partendo dal sindaco a cui piace così tanto mettersi in mostra e fare le passerelle in via Megra ma che non ha avuto le palle di dare libero accesso a tutti i tifosi bitontini ghettizzando, di fatto, chi non riesce ad ottenere il biglietto. Lo stesso sindaco che, dopo aver visto il vergognoso comportamento della Poli zia, ha discusso con loro permettendo l’accesso ai pochi temerari rimasti fuori e violando praticamente una sua stessa direttiva. Gli agenti del Commissariato di Bitonto, bravi a fare gli sceriffi in divisa, che perseguono nel loro folle piano di fermare ogni singolo tifoso, trattan dolo come il peggior criminale e che oggi si sono resi protagonisti di un episodio così scan daloso che dovrebbe far riflettere l’intera comunità. Un vero e proprio atto discriminatorio compiuto da individui protetti da un distintivo e da un commissario. Ed infine, la dirigenza dell’U.S. Bitonto che ha gestito male la distribuzione dei biglietti nel vano tentativo di fare cassa così da creare un malcontento generale. Il direttivo del Nucleo Compatto si aspetta un cambio di rotta immediato da parte dei protagonisti di questa disfatta chiedendo al sindaco di firmare immediatamente l’autorizzazione per tornare alla capienza normale dello stadio “Città degli Ulivi” e ad alla società di riattivare i botteghini in occasione delle partite casalinghe per permettere a tutti di acquistare il biglietto senza nessuna complicazione. In assenza di queste condizioni, rimarremo fuori perchè il Bitonto appartiene a chi lo ama e senza la presenza dei tifosi c’è solo un pallone ventidue giocatori”.