Ci sarebbero anche dei pubblici ufficiali apicali dell’Ente Provincia Bat tra le persone che avrebbero portato avanti una operazione fraudolenta, per “chiedere e ottenere un finanziamento dal” Ministero della Transizione Ecologica pari a 4,2 milioni di euro, finalizzato alla chiusura definitiva e post-gestione di una discarica sita nel comune di Canosa di Puglia (Bat).
Per questo 13 persone, abitazioni, uffici pubblici e sedi aziendali, sono state perquisite dalle fiamme gialle nelle province di Bari, Bat e Salerno, numerosi anche i sequestri.
Tra di loro c’è anche l’ingegnere bitontino Giuseppe Marselli, funzionario della Provincia e direttore dei lavori nel cantiere della discarica Coberna di Canosa. Il 35enne avrebbe favorito gli imprenditori Giacomo Rilievi e Gaetano Centanni, ottenendo la realizzazione di lavori idraulici nella sua abitazione.
Le indagini hanno preso avvio da un’altra indagine portata avanti dalla Procura a carico dei due legali rappresentanti della discarica “Cobema” di Canosa, indagati per inquinamento ambientale e omessa bonifica. Gli odierni indagati avrebbero, attraverso “omissioni e condotte illecite”, indotto il Ministero in errore e sarebbero state eseguite “opere non necessarie ed, in tal modo depauperando fondi pubblici e lucrando sugli incentivi correlati all’appalto”.
In ultimo, sarebbero stati concessi “appalti e subappalti non autorizzati con la compiacenza dei pubblici ufficiali responsabili delle opere” accusati di corruzione e truffa aggravata assieme a imprenditori e professionisti.