Penso che ce la stiano mettendo tutta, loro, i barbari. Stanno cercando in tutti i modi di convincerci che ci sarebbe qualcosina da fare. Sì, forse non bastano più neppure a loro formule edulcoranti come “così fan tutti” o “c’è chi sta peggio di noi”. No, non sappiamo loro, ma noi sicuramente vorremmo che la nostra città fosse la più bella e la più civile del mondo. E, invece, niente. Siamo ancora in vico San Silvestro, quella dolce serpentina che mena da via Maggiore allo slargo con la fascinosa chiesa dedicata a quel famoso Papa, oggi divenuta un orinatoio a cielo aperto, oltreché luogo nascosto dove poter far uso di alcolici e sostanze stupefacenti neppure più solo leggere. E stiamo parlando del cuore, ahinoi ferito, del nostro centro storico, che tanti ci invidiano. Qualche mese fa, dunque, provarono a dar fuoco al volto della Madonna che sta sotto l’arco. L’effetto dell’atto stoltamente violento fu attenuato dalla scoperta che d’un colpo deresponsabilizzò tutti: quel viso ero difeso da una pellicola di plastica che aveva preso fuoco. Sospiro di sollievo: era passato tutto. Si poteva serenamente definire “una ragazzata”. Ora, non contenti, non si sa bene con quale attrezzo, hanno sfregiato fino a distruggere quella figura – che, sia pure non sotto l’aspetto artistico, un suo valore ce l’avrà anche solo per chi vi passava e si segnava o sussurrava un “Ave Maria”. È il segno dei tempi: teppisti decerebrati cancellano solo per vincere la noia quel che avevano dipinto e curato i nostri progenitori. Ma, tranquilli, non è successo niente…