Dopo il pieno successo dello sciopero del 27 settembre (clicca qui per articolo https://bit.ly/3uWaO6u) e come stabilito dalle segreterie nazionali Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil, unitamente al coordinamento delle Rsu, non arretra di un millimetro la lotta degli oltre 3mila operatori telefonici del Contact Center INPS nella difficile “battaglia” della internalizzazione del servizio da parte dell’Istituto nazionale di previdenza sociale, che dovrebbe partire non prima della fine del prossimo anno.
Come è noto da tempo, infatti, il servizio tornerà in mano a INPS mediante la società partecipata al 100 per cento INPS Servizi S.p.A, ma sono le modalità del passaggio che spaventano i lavoratori, in quanto i sindacati spingono per la clausola sociale (una legge dello Stato, la legge 11/2016, recepita anche all’interno del Contratto nazionale di categoria, e che disciplina la prosecuzione del rapporto di lavoro in caso di cambio appalto con il medesimo committente e per la medesima attività di Contact center) che tutelerebbe tutto il perimetro occupazionale, mentre il presidente Pasquale Tridico e buona parte della politica – vedasi il ministero della Funzione Pubblica – sono convinti che la clausola non si attagli per nulla ai requisiti di pubblicità, trasparenza ed equità previsti dal Testo unico in materia di Società a partecipazione pubblica (Dlgs 175/2016). E questo anche a dispetto del fatto che la giurisprudenza sia divisa sul punto, e la stessa legge del 2019 che in pratica ha dato avvio al processo non obbliga affatto l’Istituto di previdenza a effettuare una selezione pubblica, cosa che invece si è messo in testa di fare.
Per tutta questa serie di ragioni, allora, “viene indetta, per giovedì, un’ulteriore giornata di sciopero di tutte/i le lavoratrici/tori addetti alla commessa INPS con manifestazione in piazza Montecitorio dalle 9 alle 14. È ora, infatti, che C e metta in campo tutte le azioni necessarie affinché l’INPS, e il suo presidente Tridico, la smettano di fare demagogia e si decidano ad applicare una legge dello Stato (legge 11/2016), che rappresenta una norma di civiltà e garanzia per tutti i lavoratori del settore”.
Prima dello sciopero, però, le sigle sindacali incontreranno domani le due aziende (Comdata e Network Contacts) che hanno in gestione la commessa per un fondamentale aggiornamento sulla situazione della stessa, visto che sugli operatori incombe lo spauracchio del Fondo integrativo salariale.