Scuola, una comunità fatta di persone, emozioni, storie, speranze, una possibilità, il ponte tra la memoria e un sogno da realizzare, qualcosa di nuovo da costruire per un futuro migliore. L’Istituto Tecnico Economico “Vitale Giordano” di Bitonto ne è l’esempio, per ogni singola persona che contribuisce a impreziosirla ed è in virtù di questo che, ieri mattina, hanno celebrato la memoria del prof. Nicola Scaraggi e del signor Peppino Cioce.
«Loro sono stati i pilastri di questa scuola», emozionato e fiero ne ha parlato, ai taccuini del Da Bitonto, il dirigente prof. Francesco Lovascio. Quello che il prof. Scaraggi e il signor Cioce hanno fatto non potrà mai essere dimenticato, anzi verrà continuato e «Per sempre saremo loro grati e porteremo avanti il loro esempio».
Al prof. Scaraggi, scomparso da ormai tre anni, è stata intitolata e inaugurata, ieri, un’aula sperimentale in cui è attualmente collocata la 2°C ed «È la prima dell’Istituto ad aver utilizzato metodologie e strumenti tecnologici innovativi. A regime entro il prossimo anno, tutte le altre classi del biennio saranno come questa».
«Si continua quello che lui ha fatto, come collaboratore di presidenza e docente di lettere, permettendo alla nostra scuola di affermarsi sul territorio, di farla diventare quella che è e sarà. Siamo sicuri che il professore Scaraggi sarebbe contento di quello che stiamo facendo».
Dunque, il professore ha lasciato a questa comunità scolastica un’eredità bellissima: il coraggio di migliorarsi minuziosamente e senza stancarsi mai, di progredire coscienti che donare il futuro a qualcuno è una priorità, è arricchirsi ed arricchire.
Ed oggi, l’ITE “Vitale Giordano” è ricca di quel che il professore gli ha insegnato. Quell’aula che porta il suo nome sarà una preziosa risorsa che permetterà a tutti di formarsi, stare al passo con i tempi. «L’obiettivo è far diventare l’uso della tecnologia normale nella didattica quotidiana e non solo laboratoriale, donandole velocità, praticità. Con l’esperienza del Covid abbiamo dimostrato di essere preparati a poter far lezione anche a distanza e ne abbiamo sperimentato i vantaggi».
D’altronde, «La competenza digitale -ha concluso il dirigente Lovascio- è importante ai fini di un apprendimento permanente. Basta usare con coscienziosità, criterio la tecnologia che è un mezzo e non potrà mai sostituire il cervello dell’uomo».
In memoria del signor Cioce che è scomparso pochissimi mesi fa, di quel sorriso che scaldava tutta la comunità scolastica, di quelle mani laboriose che aggiustavano persino l’irreparabile, di quel piacevole rumore di attrezzi che accompagnavano le lezioni, è stato piantato, ieri, un albero all’ingresso dell’Istituto.
Perché? “Un albero è alleanza tra il vicino e il perfetto lontano”, scriveva il poeta Erri De Luca e questo si legge sulla la targa che, non a caso, è stata dedicata al signor Cioce.
“Ciao Peppino”, così la comunità scolastica del Vitale Giordano saluta e ringrazia in una lettera il loro “Amico di ieri” (canzone di Le Orme), il loro amico di sempre. “Cosa c’è da sistemare? Cosa possiamo ancora sistemare? Cerchiamo di trovare un senso in tutto quello che sta accadendo ed è davvero molto molto difficile, ma abbiamo sempre creduto che i piccoli passi portano a fare grandi percorsi e così ci stiamo impegnando. Grazie”.