“È il risultato di una società che non investe sulla salute mentale e non recepisce le conseguenze future sulla comunità”. È il commento di Vincenzo Gesualdo, presidente dell’Ordine degli Psicologi di Puglia, in merito all’allarme lanciato da Unicef secondo il quale “più di un adolescente su 7 tra i 10 e i 19 anni convive con un disturbo mentale diagnosticato”.
Ansia e depressione rappresentano il 40% dei disturbi mentali. In alcuni casi il disagio mentale è tale da indurre nei giovani la sensazione di non avere una via di uscita, così il suicidio risulta, nel mondo, una fra le prime cinque cause di morte fra i 15 e i 19 anni. “È innegabile che la pandemia abbia scoperchiato il vaso di pandora intimo e individuale, portando a galla una serie di problematiche psichiche che per molto tempo erano rimaste nascoste e che, una volta manifestatesi, non è più possibile tornare a celare” continua Gesualdo. “Tuttavia non è l’unica e sola causa di malessere fra i giovani”. Secondo il rapporto Unicef, infatti, bambini e adolescenti portavano il peso delle problematiche relative alla salute mentale già prima dell’avvento del Covid.
Gli adolescenti sono stati maggiormente investiti dal cosiddetto sovraccarico emotivo e sono i più provati dallo scorso lockdown, il cui impatto sulla salute mentale non è da escludere che possa perdurare per anni. “L’essere umano è abituato a proiettarsi nel futuro, a fare scelte e a prendere decisioni in vista del domani. Venendo meno questa certezza, ci sentiamo improvvisamente bloccati e persi e proprio questo è capitato a tutti, specialmente ai più giovani che hanno assistito ad una destrutturazione della loro quotidianità” spiega lo psicologo.
Sempre secondo gli ultimi dati disponibili dell’Unicef, a livello globale, almeno 1 bambino su 7 è stato direttamente colpito dai lockdown, mentre più di 1,6 miliardi di bambini hanno perso parte della loro istruzione a causa delle chiusure delle scuole. “Sono dati gravi che danno la percezione del rischio a cui sono esposti i nostri ragazzi e di cui abbiamo ormai contezza. I presìdi psicologici sono ancora insufficienti sul nostro territorio, occorre estendere e far radicare l’importanza del sostegno psicologico, partendo dalle istituzioni pubbliche e scolastiche”.
L’allarme arriva dal ministro della salute Roberto Speranza il quale, sul suo profilo Twitter, rimarca la necessità di “investire di più nella salute mentale che è importante quanto la salute fisica”.
“Per tutelare i nostri ragazzi e fare in modo che le donne e gli uomini di domani non portino nell’anima un’impronta completamente negativa da questa esperienza, bisogna dare importanza al loro benessere psicologico e bisogna iniziare al più presto, cominciando dai più fragili, a fornire quell’assistenza di cui hanno bisogno” conclude Gesualdo.