Dalla Lega Salvini Premier riceviamo e pubblichiamo.
“Archiviata la parentesi del pugnace Mangini ecco che si presentano all’orizzonte altri interessanti figuri.
Circa la fiera dei SS Medici sarebbe fin troppo facile esclamare: “ve l’avevo detto!” verso tutti coloro i quali continuano a stupirsi dell’atteggiamento della Giunta Municipale. Altrettanto facile previsione risultava essere quella circa l’atteggiamento di questa sinistra pseudo-sociale contro fiere, attività commerciali, tradizioni ecc. Così la loro furia egualitaria non è orientata verso il miglioramento della condizione di tutti ma si pone l’obiettivo di rendere tutti “anargiri” come i nostri amati Santi Cosma e Damiano.
Adesso però, chiuso il capitolo fiera, si apre un nuovo capitolo circa la processione con nuovi e più interessanti attori. Cerchiamo di descriverlo in grandi linee. Un predicatore di un culto religioso durante una funzione religiosa ha preso una posizione politica e si è espresso contro una condotta da lui giudicata scorretta di fattoaizzando coloro i quali lo seguono a contrastare la parte che a lui non piace.
Capito? Solo descrivendo i fatti nella sua oggettività se ne comprende la portata. Se fosse stato un predicatore Islamico oggi saremmo tutti ad esternare solidarietà alla vittima di tali vili attacchi magari offrendogli una scorta di Stato ed una patente di martire. Invece nel nostro caso trattasi “semplicemente” di un prete, al quale ovviamente nulla sarà chiesto o fatto dai suoi superiori gerarchici ne sentirà la necessità di scusarsi o giustificare le sue posizioni con la “controparte”.
Tutto sommato non ci dispiace che il prete abbia espresso le proprie opinioni politiche non foss’altro perché così ha reso pubblica la sua militanza politico-sociale; la prossima volta per cortesia cerchi di evitare di farlo durante una funzione religiosaevitando così di strumentalizzare “l’autorevolezza” del suo “dante causa” per fini tutt’altro che ecumenici.
Venendo poi al merito delle sue affermazioni, credo non si dolerà il parroco se a noi la decisione dei Vescovi della Puglia continua a non piacere. Credo ci sia ancora libertà di dissentire circa la decisione dei Vescovi a meno che la chiesa Cattolica non abbia nel frattempo imboccato una deriva integralista.
Che poi quella dei Vescovi Pugliesi è stata una scelta del tutto soggettiva ed unilaterale e non rappresenta certamente l’opinione dell’intera chiesa Cattolica Italiana. A titolo di esempio potrebbe portarsi la processione tenutasi il 31/08/2021 a Tortona in onore della Madonna della Guardia. Alla processione hanno partecipato centinaia di persone, autorità civili e militari, tra le quali il Sindaco Federico Chiodo; ma la notizia più curiosa è che alla suddetta processione ha partecipato l’arcivescovo emerito Vittorio Viola che dal 27 Agosto scorso è stato nominato segretario della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti ovvero il numero due della Congregazione che si occupa di tutte le questioni liturgiche, tra le quali dovrebbero ricadere anche le processioni.
Ops!! Se esistesse una raccolta di casistiche esemplari di scivolamento su buccia di banana la suddetta circostanza verrebbe inserita in una delle prime pagine.
Ad aggravare la circostanza c’è anche il fatto che i vescovi di Puglia non erano poi così granitici ed intransigenti circa le processioni. Infatti, durante la Celebrazione della Madonna dei Martiri, tenutasi questo mese di settembre nella città di Molfetta, che a quanto pare trovasi in Puglia, si è svolta una specie di processione che ha visto la partecipazione spontanea ed il giubilo di molti fedeli. Evidentemente Mons. Domenico Cornacchia ha pensato bene che si potessero interpretare le tradizioni in chiave moderna tenendo presente l’attuale situazione epidemiologica.
Sicché, corroborati da una così prestigiosa compagnia, pensiamo che il comportamento dei Monsignori Viola e Cornacchia e del relativo corpo sacerdotale sia da preferire alla passività del nostro clero.
Niente! Ce ne faremo una ragione: anche questa volta Bitonto è penalizzata da scelte che la privano di qualcosa.
Forse il prete, al netto della sua improvvida esternazione, è davvero una incolpevole vittima, magari lasciato solo ad organizzare qualcosa di così importante.
A voler essere ottimisti forse il nostro caro prelato, libero dalle incombenze derivanti dal “folklore popolare”, potrà dedicarsi alla lettura; così ci aiuterà a ricordare il nome di quell’uomo, unico nella storia dell’umanità, che ha sempre escluso dalla sua missione quella di far giustizia fra un uomo e l’altro tanto da fargli esclamare: “O uomo, chi mi ha costituito giudice e arbitro su di voi?”
Magari se dovesse ricordare il suo nome, e sempre che sia qualcuno che incontra i suoi gusti, potrebbe fare tesoro dei suoi insegnamenti”.