Sonorità classiche, jazz, swing, pop e persino rock.
La “quattro giorni” della sesta edizione di FlataTùm ha risposto davvero a tutti i gusti del pubblico, dimostrando ancora che le bande e le orchestre di fiati e percussioni possono affascinare grandi e piccini.
“Tradizione e sperimentazione” è infatti il mantra del festival bandistico nazionale di Bitonto (BA), rispettato anche nell’edizione 2021, la prima dopo lo stop causato dalla pandemia da Covid19.
E la ripresa è stata davvero dolce. Nonostante le limitazioni per contenere i contagi, gli eventi, organizzati dall’associazione musicale culturale “Davide delle Cese”, hanno infatti registrato il sold-out. Ad accorrere, prima al Teatro Traetta e poi nel Chiostro del Seminario Vescovile, tantissimi bitontini ma anche spettatori da tutte le province pugliesi, oltre che 36 provenienti addirittura da fuori regione.
L’affetto riservato il primo giorno alle Soundgirls, dirette dal maestro Michele Consueto, è stato confermato anche nei giorni successivi per il Gran Concerto Bandistico “D’Amato – Cardaropoli” città di Bracigliano (SA) diretta dal maestro cav. gr. uff. Carmine Santaniello e per la Fanfara dell’Associazione Nazionale Bersaglieri, sezione di Altamura, seguiti anche nelle loro parate nel centro cittadino.
Finale con il botto poi, martedì sera, con i Ferrandina Sax Quartet e gli Swingati Bros che con la loro energia hanno fatto cantare e ballare tutti.
“È stata un’edizione molto soddisfacente – ha commentato il direttore artistico di FlataTùm Vito Vittorio Desantis -, e non solo in termini di partecipazione. Questa quattro giorni è servita soprattutto a noi dello staff, per ricementare lo spirito di gruppo dopo questi lunghi mesi di pandemia”.
Il festival bandistico della città di Bitonto ha inoltre potuto porre le basi per creare una rete tra analoghe rassegne nei comuni viciniori.
Alla conferenza di presentazione, hanno partecipato infatti anche i maestri Aldo Caputo, direttore artistico della rassegna musicale “A TUBO!” città di Corato, e Pietro Chiaromonte, presidente del Festival “Bandalarga” di Conversano.
“La situazione musicale è già complessa di suo, la pandemia ha ancora di più acuito le difficoltà – ha dichiarato Caputo -. Diventa quindi necessario per noi direttori e operatori di piccoli festival collaborare per far crescere le nostre realtà”.
Obiettivo delle rassegne è avvicinare quante più persone e soprattutto i giovani al mondo delle bande, che è passato, presente e futuro.
“Per questo abbiamo bisogno dell’aiuto di tutti – è il pensiero di Chiaromonte -, soprattutto della scuola. Ma anche delle amministrazioni che purtroppo ci stanno dimenticando. Anni fa, quasi tutti i paesi in Puglia avevano il maestro municipale della banda cittadina. Tantissima gente frequentava i corsi e tanti di loro sono diventati anche grandi solisti, grandi maestri e grandi interpreti della musica”.