Torna come ormai di consueto l’appuntamento con la musica popolare in Terra di Bari il 10,11 e 12 Settembre 2021. Dopo il fermo forzato dell’anno 2020 l’associazione Folkèmigra APS con il Comune di Bitonto per “Bitonto Città dei Festival” e “Parco delle Arti” organizza la sesta edizione del Ta.Tara.Tatà -Bitonto Folk Festival, il festival delle musicalità del Mediterraneo. Tante le novità per questa edizione che come tutte le manifestazioni in luoghi pubblici è assoggettata al rispetto delle normative anti covid. Infatti gli ingressi saranno contingentati (fino ad un massimo di 250) e sarà possibile accedervi esclusivamente previa prenotazione sul sito https://www.folkemigra.it/sito/ compilando l’apposito modulo. Sarà possibile accedere senza prenotazione solo nel caso in cui non si raggiuga il limite massimo di prenotazioni.
Il festival, unico nel suo genere in tutta l’area metropolitana barese, si svolgerà in tre giornate e sarà ospitato nella splendida cornice di Villa Sylos ovvero “la Cittadella del Bambino” .
Si parte Venerdì 10 settembre con il concerto del Ruggiero Inchingolo Quartet in “Saulo di Tarso” ,quartetto diretto dal maestro Inchingolo il violinista della pizzica ,e si continua poi l’ 11 settembre spostandoci nelle frazioni Palombaio e Mariotto dove uno spettacolo itinerante nelle vie dei centri abitati sarà condotto da Daniela Mazza -Beddu ci balla- l’eclettica artista a tutto tondo dell’alto Salento accompagnata dagli amici musici di Folkèmigra. A fine serata in Piazza Roma a Mariotto saranno i padroni di casa Folkèmigra ad esibirsi in un concerto che spazierà dalle sonorità murgiane fino a toccare le note delle tarantelle di tutto il sud Italia. Il festival si concluderà domenica 12 settembre a Villa Sylos con il concerto del gruppo musicale salentino guidato dalla elegante e leggiadra danzatrice di pizzica Veronica Calati. I Folkèmigra concluderanno la serata con la musica popolare della nostra terra.
L’edizione 2021 del Ta.Tara.Tatà – afferma Francesco Minuti direttore artistico della manifestazione – assume quest’anno un significato diverso. Sin dal primo anno questo festival è stato concepito per vivere le emozioni che solo la musica e la danza popolare possono dare coinvolgendo il nutrito popolo danzante in momenti di aggregazione felice che adesso invece devono essere rimodulati e ripensati nell’ottica delle normative da rispettare. Ad ogni modo la musica popolare intesa proprio come espressione di una cultura arcaica che affonda le radici nell’humus delle civiltà del Mediterraneo sarà protagonista indiscussa di un festival che è l’acronimo di tre capisaldi : tammorre,tarantelle e tataranne. L’ invito rivolto a chiunque abbia voglia di approcciarsi alle danze popolari o solamente all’ascolto della musica è di vivere questi giorni che risultano essere una opportunità per un territorio dal potenziale elevatissimo in termini di valori demo etno-antropologici che molto spesso vengono bistrattati e declassati in un’ottica di modernità e sviluppo del progresso ignorando il fatto che la tradizione ha di per sé la peculiarità di essere innovativa e mai stantìa. Saremmo contenti se questo invito fosse raccolto soprattutto dai giovani che molto spesso hanno bisogno di valori forti come possono risultare l’amore per la musica, l’aggregazione e la nostra terra.