Sarà incentrato tutto sulla città di Bitonto il prossimo comitato per l’ordine e per la sicurezza pubblica, in programma già questa settimana. Data fissata ben prima dell’omicidio del 40enne Paolo Caprio, avvenuto ieri.
Il sindaco Michele Abbaticchio era già allarmato per la situazione di violenza e criminalità che imperversa nella cittadina, senza escludere il continuo sfrecciare di biciclette elettriche che minano la sicurezza pubblica. Ma a dover essere controllato non è soltanto il centro storico, ma anche le zone di periferia, proprio dov’è avvenuto il brutale pestaggio, che ha causato la morte di Paolo Caprio.
A distanza di più di 24 ore, a Bitonto regna ancora l’incredulità.
L’intera comunità è scossa per l’uccisione assurda e terribile dell’imbianchino 40enne, reso solo di aver guardato troppo le donne di altri.
Da questo sarebbe infatti nata la rabbia del 20enne Fabio Giampalmo, che avrebbe sferrato tre pugni sul volto della vittima, facendolo cadere all’indietro e sbattere la testa sul marciapiede.
“L’ho visto cadere in terra e sbattere la testa sul marciapiede. Non pensando che sarebbe morto sono andato via” è quanto raccontato ieri ai carabinieri e al magistrato dal ragazzo che, al momento, risulta in stato di fermo per omicidio volontario aggravato.
“Il suo primo pensiero è andato a quell’uomo. Non aveva nessuna intenzione di uccidere, né se n’è reso conto: è andato via non pensando che quell’uomo fosse morto dopo i pugni” ha riferito l’avvocato Capaldi.
Da una prima ricostruzione l’incomprensione tra i due – che si conoscevano di vista – sembrerebbe essere nata già all’interno del bar notturno situato nella stazione di servizio ed entrambi erano in compagnia di amici. Poi è continuata all’esterno: la compagna di Giampalmo e le mogli degli amici erano sedute alle panche esterne all’attività commerciale, mentre gli uomini erano rimasti all’interno per giocare alle slot machine. Caprio e gli amici si sarebbero seduti alle panche alle spalle delle donne e, a quanto riferito, avrebbero tentato di parlare con loro. Quando Giampalmo e gli amici sono usciti per tornare dalle compagne, Caprio si sarebbe avvicinato per origliare cosa stessero dicendo: notando la circostanza Giampalmo, già esperto di boxe, si sarebbe alzato e, dopo uno scambio di battute sul motivo degli sguardi, gli ha sferrato tre pugni colpendolo al viso. Al che Caprio sarebbe caduto in terra, sbattendo la testa al marciapiede. L’aggressore andato via con la compagna e due minori, si sarebbe accorto solo dopo la notizia sui giornali locali del decesso del 40enne e si è consegnato in caserma. Giampalmo ora è sottoposto a fermo per omicidio volontario aggravato, l’interrogatorio dovrebbe avvenire entro martedì. Si attendono inoltre maggior risposte dall’autopsia sul corpo di Caprio, disposta dal Pm Ignazio Abbadessa: la salma è stata trasportata all’Istituto di Medicina Legale del Policlinico di Bari e servirà a chiarire se la morte è avvenuta per i pugni ricevuti o per la caduta avvenuta subito dopo. I militari sono alla ricerca anche dell’amico di Caprio che, come l’aggressore e i suoi compagni, sarebbe scappato dopo l’evento. Al vaglio degli inquirenti le immagini di videosorveglianza della stazione di servizio, che puntate sul luogo della vicenda, saranno utili, oltre a ricostruire la vicenda, ad identificare tutte le persone presenti durante i momenti dell’aggressione.