Dapprima, con l’amministrazione targata Raffaele Valla (2008-2012), la volontà era quella di renderlo un caffè letterario e teatrale. Poi, con l’attuale esecutivo, si cambia totalmente e si pensa/cerca di renderlo a uso privato, a titolo oneroso, con procedure ad evidenza pubblica, ai fini anche della riqualificazione edilizia e funzionale, con tanto di asta pubblica andata deserta.
Adesso, invece, c’è una nuova idea: assegnarlo come scopo sociale senza chiudere le porte a tutti quegli enti (anche partiti) che fanno aggregazione sociale.
La giunta comunale, nei giorni scorsi, ha deliberato il nuovo futuro (?) della “Pescara”, alias immobile in corso Vittorio Emanuele 23, meglio ancora la storica e attuale sede del Partito democratico, e lo ha fatto dando il disco verde a una nuova proposta di utilizzo e di prossima vita.
Un uso sociale, quindi, con – si legge testualmente – “la predisposizione di apposita indagine esplorativa finalizzata all’individuazione di un qualificato operatore privato per la gestione dell’immobile di cui trattasi attraverso lo svolgimento di attività aventi scopo sociale, che si faccia carico delle necessarie risorse per l’adeguamento dell’immobile stesso ai fini dello svolgimento dell’attività, provvedendo, nel contempo, alla guardiania dello stesso”.
Da Palazzo Gentile, però, specificano anche cosa si debba intendere per uso sociale. “Non inteso ai sensi del codice del Terzo Settore in materia dei servizi sociali, di cui al Decreto legislativo 3 luglio 2017 n.117, bensì in un’accezione più ampia e in qualche misura atecnica”, proprio perché l’intenzione è quella di non escludere tutti quei soggetti, come partiti, associazioni culturali, enti che non hanno comunque scopo di lucro ma che fanno aggregazione sociale.
Nessuna nuova asta pubblica, quindi, bensì (non è specificato, però, quando) una procedura aperta per l’acquisizione di proposte progettuali funzionali a un uso sociale del bene, valutate da apposita Commissione tecnica con il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa.
Il valore di riferimento e di partenza sarà il canone annuo, pari a oltre 12mila euro annui.