Sono 4.351.682 le dosi di vaccino anticovid somministrate sino ad oggi in Puglia. Si tratta del 95,9% di quelle consegnate dal Commissario nazionale per l’emergenza, pari a 4.539.599.
I centri della Asl Bari continuano a vaccinare nei giorni feriali con una media superiore alle 11mila vaccinazioni. Il 20 luglio sono stati somministrati 11.318 vaccini, di cui 1.323 prime dosi e 9.995 seconde.
Oltre alla capacità vaccinale garantita dagli hub del capoluogo, Fiera del Levante (1.325 dosi), Catino (727) e PalaCarbonara (325), offrono un contributo importante i centri vaccinali del territorio, in particolare Monopoli (883), Alberobello (878), Terlizzi (809), Modugno (802), Bitonto (774) e Ruvo di Puglia (598). Altre 408 vaccinazioni (63 prime dosi, 345 seconde) sono state eseguite dai medici di medicina generale e 82 nel centro allestito dall’Autorità di Sistema Portuale.
Con le vaccinazioni delle ultime 24 ore, sale a 1.432.891 il computo delle somministrazioni eseguite in tutto il territorio barese dall’inizio della campagna.
Nella Asl Bt il 65% della popolazione ha ricevuto almeno la prima dose di vaccino mentre ha completato il ciclo vaccinale il 44% della popolazione.
In particolare ha ricevuto la prima dose di vaccino ad Andria il 62% della popolazione, a Barletta il 64, a Bisceglie il 69, a Canosa il 65, a Margherita il 68, a Minervino il 67, a San Ferdinando il 58, a Spinazzola il 73, a Trinitapoli il 60 e a Trani il 63.
L’andamento della campagna vaccinale permette di guardare al futuro con rinnovata fiducia.
Grazie ad un’analisi dati sull’efficacia dei vaccini condotta dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS), è stato infatti dimostrato che l’incidenza del numero di casi di positività al Coronavirus nella popolazione vaccinata è dieci volte inferiore a quella registrata nella popolazione non vaccinata.
Sottoporsi a ciclo completo di vaccinazione ridurrebbe inoltre i rischi di contagio da variante Delta, che ormai ha preso il sopravvento in maniera significativa.
A confermarlo è Maria Chironna, docente di igiene dell’Università di Bari e coordinatrice della rete regionale laboratori Sars-Cov-2.
“Il problema di questa variante è che dà origine rapida mente a focolai intra-familiari, proprio perché si tratta di una variante estremamente contagiosa – ha dichiarato a Repubblica Bari -. Stiamo assistendo sempre più spesso a interi nuclei familiari positivi, bambini compresi. In genere ora sono i più giovani a infettarsi e a portare il contagio in famiglia. E si possono infettare anche soggetti parzialmente vaccinati. Da qui l’importanza della doppia dose di vaccino. Al momento non ci sono situazioni particolarmente critiche, però, così come non c’è allarme negli ospedali”.