Cecilia Petta, docente del Liceo Scientifico e Artistico “Galileo Galilei”
Da 19 anni, il Liceo Scientifico e Artistico “G. Galilei” di Bitonto premia con una borsa di studio gli studenti che eccellono nello studio della fisica, grazie alla famiglia Amorisco, che in questo modo vuole mantenere luminoso il ricordo della figlia Antonella, studentessa del “Galilei” appassionata di fisica, ma che soprattutto ha deciso di mettere al centro i giovani, investendo proprio sulla loro passione, sulla dedizione allo studio che contraddistingueva anche il percorso liceale di Antonella Amorisco, tra i banchi del nostro istituto, e proseguito poi sugli scranni dell’Università.
Difatti dal suo docente di matematica e fisica, il prof. Cariello, ci rinviene l’immagine di una studentessa già dedita alla ricerca, durante le tante ore da lei trascorse nel laboratorio di fisica, oggi a lei dedicato, per scavare più a fondo nel labirinto della natura, avendo in tasca il talismano della matematica. Le sue compagne di classe la ricordano come una ragazza schiva, incurante delle civetterie femminili e delle mode di ogni tempo, una ragazza che nelle relazioni interpersonali faceva valere il senso più autentico della realtà, incurante persino degli stridori che potessero scaturire dalla sua spudorata lealtà. Insomma, una mente chiara, incontaminata, da cui prendeva forma uno spirito di osservazione formidabile sulla realtà, che prescindeva da ogni tipo di sovrastruttura sociale o culturale.
Niels Bohr, premio Nobel nel 1922 “per la creazione della meccanica quantistica”, scrive: “Non c’è un mondo quantistico. C’è solo un’astratta descrizione quantistica. È sbagliato pensare che il compito della fisica sia descrivere come la Natura è. La fisica si occupa solo di quanto possiamo dire della Natura”.
Un pensiero profondo, che ipoteca ogni certezza acquisita, lanciando l’uomo verso infiniti orizzonti della conoscenza, ma che, al contempo, ci suggerisce l’identikit del fisico, acuto osservatore, visionario e capace di una dedizione ossessiva allo studio della natura, di un’aderenza ‘pura’ alla realtà. Mi piace pensare che la voracità di applicazione nello studio della fisica di Antonella Amorisco fosse radicata nella consapevolezza di quanto ancora ignoriamo della natura e di quanto cammino la scienza abbia davanti a sé, dando ragione alla disarmante umiltà di cui dava prova, all’occasione, la nostra studentessa. E forse sono proprio questi gli ingredienti giusti per sviluppare una tensione visionaria nella ricerca, che non vuol dire inventarsi interi mondi, bensì immaginare soluzioni, percepire le conseguenze di un fenomeno, prima che questo accada. Dunque, una personalità eccezionale, nella banalità delle apparenze del mondo odierno, quella di Antonella Amorisco, scomparsa troppo prematuramente per far fiorire un punto di vista anticonformistico sulla scena della ricerca scientifica, così come dettano le tracce da lei lasciate nella nostra comunità scolastica.
Oggi, grazie alla famiglia donatrice, conserviamo gelosamente nel nostro istituto, insieme al ricordo di una giovane donna talentuosa, un valore potente, quello della promozione culturale e sociale dei giovani appassionati alla fisica, un seme gettato nel solco della vita futura. La famiglia Amorisco anche quest’anno, pur in condizioni disagevoli per l’emergenza sanitaria, ha voluto che si continuasse a tracciare la scia luminosa della cultura scientifica, lasciando il liceo sempre libero di organizzare nelle modalità più diverse la competizione tra studenti per l’assegnazione dei premi. Da un po’ di anni, infatti, la scuola ha legato la borsa di studio Amorisco ai Giochi di Anacleto, per il biennio, e alle Olimpiadi di Fisica, per il triennio, con risultati di entusiasmo e di successo indiscussi. In particolare, i vincitori dell’anno 2020-2021 sono i seguenti: Frascella Simona frequentante la classe V D, guidata dalla prof.ssa Papapicco Annamaria, e Speranza Gabriele frequentante la classe IV A, guidato dalla prof.ssa Avlijas Tatiana.
Lungo un discorso di civiltà che intenda interpretare in modo più raffinato l’essere uomo, la cooperazione di forte sapore pedagogico tra i diversi soggetti interessati all’educazione, la famiglia e la scuola, ci regala ogni anno un esempio virtuoso di interazione tra queste due istituzioni, dando risalto all’azione educativo-didattica, che vuole abituare i giovani alla comprensione di problemi, che siano problemi di natura matematica o fisica, che siano problemi dell’uomo.