«Ho preso la funivia poco prima. È stata praticamente una casualità che su quella cabina non ci sia stata anche io».
Sono le parole di Carmela Moretti, 33 anni, bitontina, di Mariotto, per essere precisi. Giornalista, già collaboratrice del “Da Bitonto”, prima di diventare docente in una scuola secondaria di primo grado di Stresa, dove insegna lettere, storia e geografia. Domenica scorsa, è andata anche lei sul Mottarone per trascorrere «una splendida giornata di sole» tra quei suggestivi sentieri panoramici sul Lago Maggiore, tanto praticati da turisti ed escursionisti provenienti da ogni dove. Prendendo, dunque, la stessa funivia dove, poco dopo, è precipitata una delle cabine, uccidendo 14 persone.
Se, per un motivo o per un altro, avesse deciso di partire più tardi, ci sarebbe potuta essere anche lei tra le vittime della tragedia: «Era tutto così perfetto, che prima di salire io e una mia amica stavamo canticchiando “Nel blu dipinto di blu”. Non doveva andare così per queste persone. E non doveva andare così per Stresa. Non c’è un senso».
«È difficile da spiegare – ha inoltre dichiarato ai giornalisti di Repubblica – Mi sento una persona a cui il destino ha teso la mano e non so perché. Ma penso che lo meritassero anche le 14 persone che sono salite a bordo della funivia dopo di me e sono rimaste uccise nell’incidente. È stata una questione di minuti».