“Ribadiamo, una volta di più, la ferma opposizione all’insediamento dell’impianto di ossicombustione NEWO nella zona industriale di Bari-Modugno”.
Il no, l’ennesimo no, arriva dai sindaci dei Comuni dell’Aro Ba2 (Modugno, Bitritto, Binetto, Giovinazzo, Palo del Colle, Sannicandro, Bitetto) in riferimento al famigerato impianto su cui il Tribunale amministrativo regionale si esprimerà a novembre.
“Per questo motivo – scrivono in una lettera -, a nome dei territori che rappresentiamo, chiediamo con urgenza un incontro con il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano e l’assessore all’Ambiente, Anna Grazia Maraschio. Un chiarimento che si rende necessario dopo l’incontro di qualche giorno fa in seguito alla decisione del Tar di rinviare al prossimo 9 novembre il parere sull’annullamento delle autorizzazioni della Regione Puglia. La nostra preoccupazione, in linea anche con quella del Comune di Bari, si basa principalmente sulle ricadute sanitarie ed ambientali che l’impianto può avere su tutto il territorio”.
“Tra le criticità principali – si legge – la convinzione che l’impianto NEWO non soddisfi assolutamente gli interessi pubblici primari del territorio, la carenza sulla gestione e la destinazione dei reflui liquidi prodotti dall’impianto, la totale incertezza nel reperimento dei materiali destinati al proprio ciclo produttivo anche nella tipologia di rifiuti, l’inadeguatezza e l’insufficienza delle valutazioni effettuate sulla disciplina dei rischi da incidente rilevante, l’assenza nel Piano di monitoraggio e controllo di attività di misurazione delle nanoparticelle. Tra l’altro è stato ribadito come il provvedimento favorevole di pre-screening Via (Valutazione di Impatto ambientale) rilasciato dagli uffici regionali, presenti rilevanti criticità con particolare riferimento ai profili di potenziale rischio per la salute pubblica e l’ambiente”.
Per tutto questo, allora, “chiediamo un incontro urgente affinché, condividendo le preoccupazioni dei territori, possa farsi parte attiva nell’interlocuzione con gli uffici competenti, al fine di integrare, aggiornare e completare le valutazioni ambientali, sanitarie e di rischio industriale effettuate nell’ambito del procedimento originario e, soprattutto, si possa rispettare la decisione concordata nel 2018 con i Comuni di stralciare l’impianto dal nuovo Piano regionale dei Rifiuti”.
La realizzazione dell’impianto, ovviamente, impatterebbe anche su Bitonto, altro Comune che fin dal 2018 sta perorando la propria causa.