Hanno incontrato un rider, le guardie giurate a lavoro nell’aeroporto di Bari – Palese e medici e infermieri di un hub vaccinale regionale.
Sono i lavoratori video intervistati da Cgil, Cisl e Uil Bari per celebrare il primo maggio e presentati ieri durante una conferenza stampa.
“La pandemia ha reso centrale il lavoro e il lavoro di chi ha meno tutele rispetto altri, proprio come quello dei riders – ha aperto Gigia Bucci, segretario generale Cgil Bari -. L’attività di questi ragazzi è aumentata in maniera esponenziale e ora è diventato un servizio essenziale di cui non si riesce più a fare a meno”. Per questo bisogna “partire da questa opportunità per riconoscere loro un diritto contrattuale e di maggiori tutele. Ma anche le imprese del territorio devono sfidare la capacità dei giovani di mettersi in gioco – ha continuato Bucci -. Facciamo un appello alle aziende e ai centri di formazione del territorio, Università e Politecnico: dobbiamo stringere un’alleanza, serve un patto sul lavoro, per vincolare le offerte non solo alle competenze, ma anche al riconoscimento di un contratto dignitoso e riconosciuto”.
Si è posta anche l’attenzione sull’utilizzo dello smart working, per cui si ha necessità “di più banda larga, per essere veloci”, ma “questa modalità di lavoro è stata una eccezione che deve essere regolamentata”, ha aggiunto Franco Busto, segretario generale Uil Puglia. Tema centrale anche il Recovery Plan, “sfida che rappresenterà una ripresa economica e sociale, che deve rispettare le aspettative dei nostri cittadini, soprattutto di chi ha particolarmente sofferto”.
“La spesa pubblica che verrà fatta grazie a questi investimenti – ha spiegato Giuseppe Boccuzzi, Segretario Generale Cisl Bari -, sarà per la quasi totalità investita sotto forma di appalti pubblici. Per questo abbiamo chiesto come Cgil, Cisl e Uil, a partire dal comune di Bari e dalla Città Metropolitana (che saranno importanti stazioni appaltanti) di stabilire non solo delle relazioni sindacali, ma di dare una cornice di tutela rafforzata, attraverso un protocollo in materia di appalti”.
In ultimo, anche un pensiero al mondo della scuola e della sanità: “Dobbiamo avere come obiettivo principale quello di tornare in sicurezza nelle aule con protocolli di sicurezza, perché i nostri studenti e i nostri lavoratori ne hanno il diritto. Bisognerà fare molto anche per tutti gli operatori sanitari, che sono stati e continueranno ad essere in prima linea in questo momento di emergenza, facendo fronte anche ad una carenza del personale”.
I sindacalisti, inoltre, hanno chiesto che nelle giornate del 25 aprile e 1 maggio “diventassero, per sempre, due giornate in cui tutto rimanesse chiuso e i lavoratori potessero festeggiare queste feste laiche”.
“Nei prossimi giorni – ha risposto con una nota l’assessore regionale allo Sviluppo economico, Alessandro Delli Noci – incontrerò le sigle sindacali e tutte le associazioni di categoria e attiveremo un tavolo operativo al fine di definire date e modelli organizzativi per l’apertura e la chiusura degli esercizi commerciali e delle attività di vendita in occasione delle prossime festività e di tutte le festività del prossimo anno, 1 maggio incluso”.
Al momento, essendo passati da appena una settimana in zona arancione che ha consentito la riapertura di tutte quelle attività commerciali costrette ciclicamente a tirare giù le proprie saracinesche, “in linea con altre regioni italiane, non le abbiamo obbligate a chiudere”, ha aggiunto l’assessore. “Il contemperamento degli interessi dei lavoratori e delle aziende comporta reciproci sacrifici nell’ottica di preservare i posti di lavoro ma al contempo di venire incontro alle esigenze di flessibilità in uno dei momenti più critici degli ultimi anni. In questo contesto, il mio pensiero – ha concluso Delli Noci – è rivolto a tutti i lavoratori che per il bene comune saranno al lavoro anche il 1 maggio, consapevoli che i sacrifici di oggi sono indispensabili a garantire un futuro migliore per tutti. Ci auguriamo che questa giornata rappresenti per la Puglia l’inizio della ripresa economica e quindi della tutela del diritto al lavoro che festeggiamo”