La notizia è stata resa nota, provvedimenti amministrativi alla mano, poco più di due mesi fa, anche se era stata già diffusa qualche tempo prima in Consiglio comunale: la Puglia Multi Servizi s.r.l, già socio privato dell’Azienda servizi vari, ha chiesto circa 2milioni e 500mila euro al Comune (o alla società controllata stessa, che però è in liquidazione) per “la liquidazione delle azioni già possedute”, che corrispondevano al 40 per cento dell’intero capitale sociale dell’ex gestore dei rifiuti della città (clicca qui per la news https://bit.ly/3sTA4rr).
Per intenderci: 12mila azioni ordinarie di valore nominale complessivo di € 2.400.00,00.
Una cifra che, per le casse di un ente comunale, è tutt’altro che irrisoria.
Tutto parte, come è noto, dall’estate 2018, allorchè il socio privato, titolare del 40 per cento delle azioni della ASV S.p.a. (il restante 60 per cento, com’è noto, è nella titolarità del Comune), ha esercitato il diritto di recedere dalla predetta società.
L’Asv, però, non riesce a determinare l’importo da liquidargli, e così Puglia Multi Servizi S.r.l., con ricorso del 24 luglio 2019, ha chiesto al Tribunale di Bari la nomina di un perito per la determinazione della somma alla stessa dovuta in conseguenza del recesso.
Il consulente tecnico ha individuato, nella somma di 2.414.000,00 euro, l’importo dovuto, ma succede che l’azienda servizi vari non ha provveduto a effettuare il relativo pagamento e pertanto la Puglia Multi Servizi S.r.l. l’ha citata in giudizio dinanzi al Tribunale di Bari per ottenere la condanna al pagamento del predetto importo.
Non solo. “Puglia Multi Servizi S.r.l, infatti, – si legge in una nota – ha citato in giudizio per la condanna al pagamento del medesimo importo anche il Comune di Bitonto, convinto che quest’ultimo avrebbe assunto responsabilità sussidiaria con riferimento a tale obbligazione, per aver omesso di compiere le pubblicità imposte dalla legge all’unico socio (essendo il Comune rimasto tale a seguito del recesso della PMS). Infatti, la legge prevede che quando le azioni risultano appartenere a una sola persona, gli amministratori devono depositare per l’iscrizione del registro delle imprese una dichiarazione contenente l’indicazione della denominazione, della data e dello stato di costituzione, e della sede dell’unico socio. Nel caso in cui questo adempimento pubblicitario non venga compiuto, la legge prevede che l’unico socio diventi responsabile per tutte i debiti che la società non è in grado di pagare”.
“La ASV S.p.a. e il Comune di Bitonto si sono costituiti in giudizio contestando la pretesa avanzata dalla Puglia Multi Servizi S.r.l. In particolare, il Comune di Bitonto ha chiamato in causa i componenti dell’organo amministrativo della società (attualmente sostituiti dal liquidatore, a seguito della messa in scioglimento e liquidazione della stessa del 19.3.2020) e del collegio sindacale, imputando agli stessi la responsabilità per il mancato adempimento del suddetto obbligo di pubblicità, nonostante però la legge preveda che – in ogni caso, anche in ipotesi di inerzia degli amministratori – l’unico socio può provvedere autonomamente alla pubblicità (art. 2362, 3° c., c.c.)”.
La prima udienza si svolgerà a luglio.