Il consigliere comunale Franco Natilla, che ha una storia ben precisa di passione e dedizione alle cose sportive della città, è tornato alla carica sulla questione “lavori al “Città degli Ulivi””, che, man mano che passa il tempo, si fa sempre più dolorosa.
Perché ogni volta che il Bitonto gioca in casa, è una sofferenza indicibile vedere il nostro stadio in quelle condizioni di stallo, se non di abbandono, con i moduli della curva, acquistata dal presidente Francesco Rossiello e donata a tutti, lasciati ad arrugginire dietro una porta.
Noi abbiamo provato a seguire tutta la vicenda ascoltando tutti, amministratori e oppositori, come conviene a chi faccia questo mestiere responsabilmente, fornendo persino una data entro la quale addirittura sarebbero entrati gli operai nella struttura, rischiando di subire le comprensibili ire dei tifosi neroverdi. Son passati mesi e non si è mossa una foglia sull’erta di via Megra, e non parliamo di cordoli e concessioni varie.
Ora, provvede Natilla, dopo imprescindibile colloquio con un tecnico comunale ad illustrare lo stato dell’arte: il primo lotto funzionale di 570 mila euro dal Credito Sportivo, per ora è stato accantonato, perché si sta partecipando al Bando “Sport e Periferie“, per ottenere un finanziamento massimo di 700mila euro, anche se in base alla cifra a disposizione e al numero delle domande presentate in tutta Italia, non potranno essere finanziati più di 250 progetti massimo E, giustamente, il presidente della Commissione di Controllo e Garanzia parla di necessario adeguamento dello stadio anche per ottenere (finalmente) l’ok per giocare anche solo in serie D, visto che si va avanti a colpi di deroghe da anni.
Ripetiamo. Il “Città degli Ulivi” andrebbe ristrutturato a dovere perché è “magna (è latino, anche se, assalito dalla tentazione della “geminatio“, trema il pugno nello scrivere codesta parola dalla sonorità romanesca) pars” del patrimonio immobiliare di Bitonto, indipendentemente dalla categoria in cui è iscritto il club più prestigioso della città.