Nell’era del coronavirus nella quinta domenica del tempo ordinario, le sacre immagini dei Santi Medici sono ritornate nella teca che sovrasta l’altare maggiore, le statue troneggiano con maestà sul loro trono centrale. E’ stata una meraviglia per i bitontini rivedere con la bellezza dei propri occhi le statue miracolose dei Santi Medici nella loro nicchia satinata con bordi metallici dorati. I bitontini e i pellegrini spinti dalla necessità attuale di chiedere ai Santi Medici il patrocinio per ottenere la salute e protezione dalla pandemia, potranno recarsi all’altare e sostare dinanzi alle immagini dei Santi Medici per implorare, venerare e pregare. Sabato 6 febbraio 2021 il parroco-rettore don Vito Piccinonna al termine della celebrazione eucaristica prima della benedizione ha informato i bitontini, che la Basilica dei Santi Medici e la Cripta necessitano dei lavori di opere murarie, che dureranno due o tre mesi, ma saranno fatti a blocchi nel tempo, questi importanti lavori di restauro sono di consolidamento e conservativi per la sicurezza e l’accoglienza dei fedeli, affinché la Basilica diventa più sicura per tutti e deve ritornare all’antico splendore. Da lunedì 8 febbraio inizieranno i lavori di opere murarie, la Basilica diventerà un cantiere aperto, a tal proposito le celebrazioni liturgiche feriali saranno celebrate in Cripta, mentre le Sante Messe domenicali saranno celebrate nella navata centrale dell’aula liturgica in Basilica, che sarà ingabbiata lateralmente da enormi e alte impalcature. Per affrontare questi importanti e delicati lavori di restauro il parroco-rettore ha affermato: “La Basilica dei Santi Medici è di tutti e bisogna sentirla come la casa nostra”, a livello economico ci sarà un contributo finanziato dalla CEI mediante otto per mille grazie all’interessamento di mons. Francesco Cacucci emerito arcivescovo dell’arcidiocesi di Bari-Bitonto, inoltre occorrerà anche un aiuto economico dalla Parrocchia, dai benefattori e dalle generose offerte dei fedeli. Mons. Giuseppe Satriano arcivescovo di Bari-Bitonto (nell’ordine cronologico episcopale è il terzo arcivescovo dell’arcidiocesi) sicuramente dal suo predecessore ha saputo che nell’arcidiocesi e occupa un posto d’onore la Basilica Pontificia dei Santi Medici, la cui devozione è diffusissima in Italia e all’estero, di vaste proporzioni, corredata di pregevoli opere d’arte, ricca di tesori, ed è oggetto continuo di ammirazione da parte dei visitatori, perché è un patrimonio culturale, artistico e architettonico nella chiesa e nella città di Bitonto. Ancora oggi fa eco la frase che pronunciò il 19 marzo 1963 il vescovo mons. Aurelio Marena “Magna erit gloria Domus istius” (“Sarà grande la gloria di Dio in questo casa di Dio”) celeberrima e incisiva frase che fu pubblicata dalle testate giornalistiche, tra cui, L’Osservatore Romano, organo ufficiale della Santa Sede, a firma del teologo prof. Giuseppe Cannito presidente emerito dell’Arciconfraternita Immacolata Concezione, Patrona di Bitonto, questa frase è riportata anche nel pregevole volume episcopale: “Il carisma del vescovo mons. Aurelio Marena (1950-1978) nella Basilica Pontificia dei Santi Medici Cosma e Damiano”, con patrocino dall’arcidiocesi di Bari-Bitonto, dal Comune di Bitonto, dall’Arciconfraternita Immacolata Concezione e dall’Arciconfraternita Santa Maria del Suffragio.