Da oggi sarà in vigore il “Piano per la ripartenza della scuola in sicurezza”, approvato nei giorni scorsi dalla Giunta regionale pugliese. Tornano in presenza, quindi, fino al 6 febbraio, gli studenti delle superiori, ma con il limite del 50% in ogni istituto.
Tra i cambiamenti in atto da oggi, anche: l’istituzione del team degli operatori sanitari nelle scuole, un programma di esecuzione sistematica di tamponi antigenici rapidi negli operatori scolastici e un piano strategico per la vaccinazione anti Covid degli stessi operatori, in base a un criterio di età e presenza di fragilità.
Intanto, continua ancora ad essere garantita la didattica digitale integrata in tutte le scuole di ogni ordine e grado. Ma non mancano le polemiche su Facebook.
“I docenti stanno tentando di convincerci a scegliere la didattica in presenza”, sono le parole che si leggono in un post scritto da alcuni genitori di studenti di una scuola secondaria di primo grado di Bitonto.
“Forse non si rende conto di quel che sta succedendo nelle case degli studenti”, ha controbattuto un altro genitore. “Molti stanno perdendo la voglia di studiare e i loro docenti non sono in grado di spiegare correttamente, forse perché anche loro stanno perdendo le energie” con la didattica a distanza.
Perciò, è meglio “tornare a scuola, ma nel rispetto delle regole, altrimenti patiremo gravi conseguenze”, ha concluso il genitore.
Ma non tutti la pensano allo stesso modo. “Forse non vi rendete conto della gravità della situazione”, è il commento di un altro genitore. “Lavoro in segreteria e so cosa comporta essere in presenza. Quando si registrano casi positivi, tutto si complica” per garantire che la scuola vada avanti con le lezioni.
“Vi assicuro che richiede il doppio delle energie per tutti, non solo per i docenti. Significa cercare supplenti, avvisare diverse persone della chiusura della scuola, richiedere la sanificazione, i collaboratori scolastici devono raddoppiare il loro lavoro in non buone condizioni. Se si chiede agli studenti di restare a casa è solo per la loro salute e maggiore sicurezza”, ha concluso il genitore.