Torna anche quest’anno, nonostante l’emergenza Covid 19, “Lo scrigno dei talenti”, il progetto di “doposcuola” che dal 2004 mira ad accogliere i minori a rischio di dispersione scolastica e devianza che, in diversi ambiti e per varie ragioni, vivono il rifiuto, la diffidenza e la marginalità.
L’iniziativa, come è noto, ha la finalità di favorire l’integrazione dei giovani anche a livello scolastico tramite azioni di sostegno, affiancamento e promozione, di contribuire alla formazione della loro personalità, utilizzando attività mirate a sviluppare capacità creative, e di promuovere sane e costruttive relazioni nei confronti dei loro coetanei e degli adulti.
Questa volta, al consueto invito dell’amministrazione comunale, hanno risposto nove soggetti, tra parrocchie e associazioni: parrocchia Cattedrale – S. Giovanni Evangelista; parrocchia S. Egidio Abate; parrocchia San Leucio; fondazione Opera SS. Medici Cosma e Damiano; parrocchia Maria SS. Addolorata – Mariotto; associazione socio culturale “La Macina”; associazione “Ladri di Biciclette” ONLUS; associazione “Circolo Oratorio S. Agostino”; associazione U.N.I.T.A.L.S.I.
I bambini coinvolti saranno circa 250 e, vista l’emergenza pandemica, i referenti delle diverse realtà coinvolte si sono resi disponibili allo svolgimento delle attività sia in presenza che da remoto, anche attraverso appositi strumenti informatici e telematici.
Non è tutto perché anche questa volta, così come accaduto negli anni scorsi, “
si ritiene opportuno prevedere – si legge nel dispositivo preparato dagli uffici poco prima di fine anno – anche a conclusione delle attività scolastiche, la prosecuzione delle attività realizzate dalle parrocchie, cooperative e associazioni già impegnate nel progetto in parola, attraverso attività ludico ricreative di vario genere da realizzarsi nel periodo estivo sempre nel rispetto delle disposizioni in materia di emergenza COVID19”.
Il costo complessivo sarà di 120mila euro.
“La determina – sottolinea l’assessore al Welfare Gaetano De Palma – per quest’anno scolastico è arrivata in ritardo perché i soggetti coinvolti hanno voluto capire meglio e bene come organizzarsi, soprattutto perché andavano trovati gli spazi adeguati e capire come far funzionare il progetto a distanza. Alcuni stanno facendo il progetto da remoto, altri in presenza scaglionando i ragazzi su più turni”.