Udienza lampo per il processo sul crac della Banca Popolare di Bari, che non riesce ad entrare nel vivo del dibattimento a causa dell’assenza di un’aula abbastanza grande da contenere tutte le parti. Imputati per falso in bilancio e ostacolo alla vigilanza Marco e Gianluca Jacobini, padre e figlio, ex presidente ed ex condirettore dell’istituto di credito. Contro di loro si sono costituiti circa 3.000 piccoli azionisti, con 260 avvocati. L’assenza di un’aula abbastanza grande nelle sedi giudiziarie baresi e la contemporanea applicazione delle norme anti-Covid che impongono un maggiore distanziamento, rendono impossibile la partecipazione di tutti. Per questo il presidente del collegio, Marco Gudia, ha disposto che il processo venga temporaneamente celebrato nell’aula bunker di Bitonto, che può contenere 55 persone, e ha invitato gli avvocati di parte civile a organizzare un sistema di deleghe che consenta la turnazione di 45 alla volta.
L’udienza è stata rinviata all’11 gennaio, di nuovo a Bitonto, nell’attesa di individuare un’altra sede. I vertici degli uffici giudiziari baresi hanno chiesto al ministero della Giustizia di autorizzare l’affitto del cinema Showville ma il contratto deve essere ancora firmato.