Zona rossa o arancione? È una discussione “in corso di valutazione”. Lo ha detto, ieri, l’assessore Pier Luigi Lopalco durante la trasmissione radiofonica di Radio Rai “Un giorno da pecora”. “Noi per il momento abbiamo il sistema che regge, abbiamo gli indicatori che ci danno questi numeri. Comunque qualunque decisione viene presa di concerto con il governo”. L’Rt della Puglia è “di 1,44 – ha spiegato Lopalco -, è un Rt da zona arancione. Il problema è in termini comunicativi: significa che ogni 2 casi, dopo una settimana ce ne abbiamo 3”. “Noi stiamo facendo un grosso sforzo per ripulire i dati, per fare in modo che i dati siano trasparenti e corretti”, ha ribadito l’assessore.
Ogni sforzo è funzionale ad alleggerire il sistema sanitario. “Io mi metto nei panni di chi lavora in terapia intensiva, nel 118, di chi sta in prima linea e dire che si sta cominciando a pensare al Natale un po’ mi fa specie”, ha detto il l’assessore alla Sanità. “Bisognerebbe concentrarsi ora e dire alla gente ‘Adesso statevene a casa, statevene buonini’, perché se stiamo buonini adesso è probabile che tra 14 giorni, magari, negli ospedali si possa cominciare a respirare”, ha detto. “Come assessore mi faccio un po’ portavoce di quelle che sono le spinte che vengono dal mondo della sanità: gli operatori sono stanchi, stanno lavorando da tanto tempo sotto stress, quindi qualunque manovra che possa alleggerire questa pressione” su ospedali e sul sistema territoriale “è benvenuta”.
E sulle scuole, in attesa che domani si esprima il Tar Puglia, non ha dubbi. “Fosse stato per me, le scuole non le avrei aperte” a settembre. “Io avrei tenuto le scuole chiuse un altro po’ e magari le avrei tenute aperte a luglio e agosto”.
In ultimo: se avessimo prolungato il lockdown dopo maggio? “Ci sarebbe stata comunque la seconda ondata”, ha detto senza indugio Lopalco. “Questo virus continua a circolare in maniera completamente nascosta. Ormai è un virus endemico, il virus non si sarebbe eliminato. Non andrà più via”, ha chiarito Lopalco. Il vaccino “potrà cambiare il nostro modo di vivere. Con il vaccino mettiamo in sicurezza le persone più fragili, potremmo vivere un po’ più tranquillamente. E poi, comunque, con la circolazione della popolazione man mano che” arriveranno altre ondate “saranno sempre più lievi”. Probabilmente anche il coronavirus “diventerà una malattia stagionale, autunno-invernale”, ha concluso l’epidemiologo.