«La situazione dei contagi è nota e non ho avuto aggiornamenti dalla prefettura. Il territorio sta reggendo, soprattutto se facciamo una verifica confrontando con altri territori».
Commenta così, il sindaco Michele Abbaticchio nell’ultima diretta sulla propria pagina Facebook, parlando delle novità decise da Emiliano sulla frequenza della didattica online sugli studenti dell’ultimo triennio delle scuole superiori: «Questa misura è stata presa perché la Regione voleva lasciare il tempo di organizzarsi, per gli istituti scolastici, con gli orari di ingresso degli studenti in modo da evitare assembramenti nei bus navetta, segnalati dai cittadini. Ritengo che questa decisione possa essere valutata positivamente. C’è stata la volontà di concedere tempo per trovare una soluzione».
«Non aspettate, nel caso veniate a sapere che un docente o un compagno di vostro figlio sia positivo, che sia l’autorità sanitaria a dirvi di stare a casa in quarantena – è la raccomandazione del sindaco – Applicate la stessa prudenza che avete quando i figli sono raffreddati, o hanno un po’ di febbre. Non possiamo fare affidamento sulla tempestività dei tempi di reazione dell’autorità sanitaria, che deve fare il tracciamento, intervistare la persona contagiata e fare l’elenco delle persone che sono state a contatto. Cerchiamo di collaborare, di rispettare le regole, di indossare la mascherina e rispettare il distanziamento di un metro».
«Ho deciso, dal momento che la normativa mi dava la possibilità, di chiudere gli open shop dalle 21 alle 5 di mattina, perché abbiamo verificato che sono luogo di assembramenti. E comunque siamo in quella fascia oraria in cui, come si impedisce ai bar, per legge, di servire al banco, non vedo perché dovremmo consentirlo all’interno degli open shop» continua, ribadendo l’invito a non attendere la risposta delle autorità: «Il nostro territorio si salva solo se la popolazione ha un grado di prudenza molto elevato, senza aspettare che arrivino comunicazioni dalle autorità. Non aspettiamo che venga il baby sitter a dirci quel che dobbiamo fare, perché noi lo sappiamo perfettamente».
E sulla questione delle polemiche sulla lentezza dei tamponi: «I tempi dei tamponi non sono rapidi. È inutile che mi diciate ogni volta di sollecitare la Asl, perché le richieste di tamponi stanno aumentando a dismisura. In alcuni comuni dell’area metropolitana di Bari ci sono delle medie impressionanti, anche di un contagiato ogni dieci abitanti. Cerchiamo di comprendere che il sistema sanitario pugliese è sotto pressione e i tempi dei tamponi sono lunghi e durano dai 7 agli 8 giorni. Aiutiamo i medici di famiglia, anch’essi sotto pressione. Sono coloro che sollecitano l’effettuazione del tampone. Non aspettiamoci la perfezione da parte di tutti altrimenti non ne usciamo più. Serve la collaborazione di tutti perché il momento è assolutamente delicato. I contagi si effettuano per convivenza familiare, negli uffici, motivo per cui stiamo intervenendo per incentivare lo smart working, o, ahimè, nelle classi scolastiche. Qui stiamo tenendo molto bene perché i dirigenti scolastici sono molto prudenti, stanno cercando di agire con la massima efficacia. Stanno dando una prova di maturità. Sono spaventati. Non possono per privacy dirvi i nomi e i cognomi dei contagiati, ma fanno di tutto per contenere la situazione. Potete anche decidere di tenere a casa i vostri figli, ma è una decisione talmente personale che non so cosa consigliare. Io i miei figli li sto portando a scuola, perché credo nella scuola e nell’istruzione. L’importante è che siano educati a comprendere la situazione e a rispettare le regole, specialmente in presenza di parenti con problemi di salute. Ma spesso sono più preparati di noi».
Il sindaco continua parlando del numero delle forze dell’ordine: «La prefettura non ha rinforzato la loro presenza nel comune di Bitonto. Siamo impossibilitati a delegare totalmente alle forze dell’ordine il controllo degli assembramenti. Devo necessariamente ricercare la vostra collaborazione, altrimenti rischieremmo di scaricare il barile sul nulla e soprattutto sugli agenti che hanno anche altro da fare che farci da baby sitter».
«Non so se saremo costretti ad un nuovo lockdown. Credo e spero di no. La situazione non è allarmante, ma la curva dei contagi si sta alzando e dobbiamo essere responsabili per uscirne nel migliore dei modi» conclude Abbaticchio.