Da sabato mattina, al liceo classico “Carmine Sylos”, si respira un’aria nuova, i sorrisi erano tanti e, soprattutto, c’è un po’ di spazio in più. Atteso da tempo.
Il motivo è presto detto. Tutto frutto delle ben 16 aule (più ovviamente bagni e servizi annessi e connessi) che lo storico Istituto è riuscito a far sue, e fondamentali per consentire una didattica finalmente completa ai circa 800 iscritti.
Fino a qualche tempo fa, si viveva una situazione che si poteva definire al tempo stesso strana e quasi kafkiana, perché proprio per la mancanza di spazi, gli studenti erano costretti a lezioni nei corridoi, in posti angusti, in aule non proprio adibite a tal fine, nei laboratori, e quindi con non poche problematiche. Adesso, da sabato, questa situazione sarà soltanto un ricordo. Per fortuna.
Le aule recuperate (ma, affinchè lo fossero davvero, fondamentale è stato il lavoro, durante i mesi estivi, di pitturazione e di sanificazione, del personale ATA) sono quelle dell’ala di via Abbaticchio e del vecchio Liceo linguistico privato, avranno dai 22 ai 25 banchi e, grazie a un finanziamento europeo e ministeriale, molto presto avranno anche la Lavagna interattiva multimediale (Lim) e la rete didattica.
Il risultato, che porta adesso il pacchetto aule a essere di 38 unità, è stato frutto anche della sinergia tra Regione, scuola, Città metropolitana e Comune, i cui esponenti non potevano mancare. E quindi c’era il sindaco Michele Abbaticchio, qualche consigliere comunale, don Ciccio Acquafredda, Giovanni Procacci, e gli esponenti metropolitani Felice Indiveri e Marco Bronzini, che è pure delegato alla Programmazione ed edilizia scolastica. Oltre, naturalmente, al dirigente scolastico Antonia Speranza e al corpo docenti.
In tutta questa euforia, soddisfazione e gioia per un traguardo importante raggiunto, soprattutto in tempo di Covid-19, proprio ai vertici istituzionali, sono state ricordate altre cose. Una su tutte: i lavori da fare, però, non sono finiti perché, come ha ricordato Francesco Paolo Ricci, presidente del Consiglio d’Istituto, è necessario adesso una pedana per i diversamente abili e risolvere la questione riscaldamento.