Nasce il progetto “Macramè” Bitonto, intrecci di comunità.
Il processo partecipativo proposto affronta i temi della partecipazione attiva, responsabile e sussidiaria, e del ripensamento degli spazi comuni della città attraverso azioni di rigenerazione urbana. Le questioni dell’integrazione, dell’interculturalità e della parità di genere sono il veicolo per il raggiungimento di obiettivi più generali, che interessano la comunità nel suo complesso, quali in particolare:
Superare una visione della cittadinanza basata sulla neutralizzazione delle differenze e sulla rigida corrispondenza ad un modello normativo, ad un’altra basata sul ripensamento aperto, dinamico ed inclusivo della cittadinanza nel quale le differenze caratterizzano i singoli contributi per ampliare il significato dell’essere cittadini;
Educare a una cultura delle istituzioni, intese come traduzione formale e condivisa di istanze politiche radicate nel confronto tra i cittadini;
Promuovere un modello partecipativo che non sia limitato alla dicotomia cittadino-istituzione sulla falsariga del paradigma economicistico fornitore-utente, ma che coinvolga una molteplicità di soggetti nel modello di RETE.
Superare le barriere sociali e culturali tra cittadini nativi e cittadini residenti.
Il Progetto MACRAME’, proposto dal Consorzio Social Lab s.c.s. di Bitonto in qualità di capofila di una rete di partner locali, è stato finanziato nell’ambito del Programma annuale della Partecipazione della Regione Puglia (ai sensi della LR/28/2017 – Legge sulla Partecipazione).
Al centro del processo partecipativo proposto un gruppo di madri di origine straniera, che è emerso spontaneamente e informalmente si è avvicinato all’Ente locale, in occasione della recente cerimonia di conferimento della cittadinanza simbolica a minori di origine straniera residenti in città. In tale circostanza queste donne hanno espressamente manifestato ai rappresentanti delle istituzioni intervenuti il desiderio di poter sperimentare concretamente il senso di appartenenza alla città di Bitonto, senza dover per questo rinunciare al proprio senso di patria, nonché ai valori e ai costumi (culturali, linguistici, religiosi…) che ne connotano il sentimento di nazionalità.
Di qui il senso della scommessa del nostro progetto: trasformare queste donne in attivatrici di cittadinanza a propria volta, rendendole protagoniste di un’esperienza di comunità in cui fungeranno da “modello” per gli abitanti di un quartiere del centro antico di Bitonto.
Tre sono gli obiettivi fondamentali che ci guideranno nel nostro processo partecipativo:
proporre un modello civico di integrazione e cooperazione tra componenti comunitarie di provenienza e nazionalità differente, in una fase storica di strisciante razzismo e di generalizzati pregiudizi sugli stranieri immigrati;
sperimentare forme di partecipazione diretta, responsabile e sussidiaria alla gestione e modellazione della cosa pubblica;
contribuire in modo significativo al percorso di rigenerazione urbana intrapreso da qualche tempo nel territorio di Bitonto, in particolare disseminandone la filosofia nei quartieri della città vecchia più delicati e “a rischio”.