Sono il simbolo e l’orgoglio di Mariotto. Alla loro ombra si è sempre svolta la vita pubblica del paese: sotto i lecci di piazza Roma, i bambini imparano a “volare in bicicletta”, gli adolescenti s’innamorano, gli adulti vivono gli incontri privati e professionali, i “forestieri” vengono a trovare refrigerio nelle calde giornate estive, a loro dire nella frazione bitontina trovano un po’ di fresco, ma soprattutto la quiete paesana. “Se i lecci della piazza potessero parlare ci racconterebbero un secolo di storia di Mariotto”, scrive giustamente Michele De Palma, cantore di storie mariottane e strenue difensore della memoria storica del paese.
Oggi, però, i lecci sono visibilmente agonizzanti. A dir, la verità, qualcuno ci appare proprio morto: con le foglie secche, i tronchi raggrinziti, sono una ferita per gli occhi e il cuore. E a nulla valgono le rassicurazioni dell’assessorato preposto, che fa sapere che è tutto sotto controllo. Gli anziani di Mariotto e quanti si intendono di campagna parlano di malattia e di trattamenti non effettuati: e per esperienza, sappiamo che l’occhio del popolo non sbaglia mai. A tal proposito, un gruppo di cittadini della frazione ha richiesto un incontro in Comune, che dovrebbe tenersi in tempi brevi. Sono il simbolo e l’orgoglio di Mariotto. Alla loro ombra si è sempre svolta la vita pubblica del paese: sotto i lecci di piazza Roma, i bambini imparano a “volare in bicicletta”, gli adolescenti s’innamorano, gli adulti vivono gli incontri privati e professionali, i “forestieri” vengono a trovare refrigerio nelle calde giornate estive, a loro dire nella frazione bitontina trovano un po’ di fresco, ma soprattutto la quiete paesana.
“Se i lecci della piazza potessero parlare ci racconterebbero un secolo di storia di Mariotto“, scrive giustamente Michele De Palma, cantore di storie mariottane e strenue difensore della memoria storica del paese. Oggi, però, i lecci sono visibilmente agonizzanti.
A dir, la verità, qualcuno ci appare proprio morto: con le foglie secche, i tronchi raggrinziti, sono una ferita per gli occhi e il cuore. E a nulla valgono le rassicurazioni dell’assessorato preposto, che fa sapere che è tutto sotto controllo. Gli anziani di Mariotto e quanti si intendono di campagna parlano di malattia e di trattamenti non effettuati: e per esperienza, sappiamo che l’occhio del popolo non sbaglia mai. A tal proposito, un gruppo di cittadini della frazione ha richiesto un incontro in Comune, che dovrebbe tenersi in tempi brevi. “Guai se quegli alberi ammalati dovessero morire! Con loro morirebbero i ricordi dei nostri avi; dei nostri padri e dei padri dei nostri padri. La loro morte cancellerebbe un secolo di storia”, continua Michele. Aggiungiamo soltanto una piccola postilla: un paese civile si riconosce anche dalla cura che riserva alla gestione del verde pubblico.! Con loro morirebbero i ricordi dei nostri avi; dei nostri padri e dei padri dei nostri padri. La loro morte cancellerebbe un secolo di storia”, continua Michele. Aggiungiamo soltanto una piccola postilla: un paese civile si riconosce anche dalla cura che riserva alla gestione del verde pubblico.